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La cura vescovile nel complesso della Basilica Eufrasiana di Parenzo

Ante Šonje ; Muzej Poreštine u Poreču


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str. 5-31

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La Curia vescovile del complesso architettonico della Basilica Eufrasiana non ć trattato sufficientemente nella Ietteratura scientifica, non ostante se ne fossero occupati dagli illustri periti. Dagobert Frey, il cui merito ć di ever studiato I'architettura paIeocristiana deli'Istria e della Dalmazia, nei 1913, in occasione dei lavori di restauro, ha compiuto un'analisi dettagliata deli'architettura originaria del palazzo. In base ai dati rlportati dal Frey e alla situazione attuale, I'autore della presente ha scritto uno studio piu ampio.
Pianterreno. II pianterreno ć composto di un'area centrale e di due laterali. In quest'ultime non ci sono mori divisori. Tutte e tre le aree terminano in absidi a semicerchio sporgenti dal di fuori. Le parati delle absidi sono rinforzati da iesene, Dopo la scoperta della chiesa di Santa Agnese di Montagnana, daila stessa planimetria e daila uguale costruzione del complesso architettonico della curia vescovile della Basilica Eufrasiana, costruita nel Vl secolo, non c'ć motivo di dubitare, come indica il Karaman e poi anche il Prelog, che le absidi laterali, cioć tutte e tre Ie absidi, appartengano all'architettura originaria della curia vescovile. Le absidi Isterali sono al pari di quella centrale in costrutto collegate sIla murale perimetritrale settentrionale della curia vescovile. II disegno di Frey sulla propria planimetria a trattini non significa che esse absidi sisno state costruite piu tardi, e lo stesso dicasi anche per i tratteggi larghi che indicano i muri. I trattini indicano che le absidi laterali sono conservate soltanto come residui daile parti inferiori dei muri.
Atrio. L'atrio originario fino sIla facciata meridionale della costruzione, giudicando dai residui della basi delle colonne conservati trovati in situ, aveva Ie arcate sperte a tre volte. Nella parte occidentale c'erano le scale che portavano al primo piano. II primo piano deli'atrio era, con tutta probabilita, aperto a tre volte verso sud, come le arcate del Pianterreno.
Primo piano. La disposizione dei vani al oprimo piano corrisponde perfettamente alla disposizione e alla costruzione daile pareti al pianterreno. Nei vano centrale I'accesso era dal primo piano deli'atrio. La sala centrale aveva uno spazio elevato con finestre in alto sui muri, In una finestra a sud si ć conservata un'entica transenna. Davanti all'abside c'erano le volte absidali delle quali ć conservata un'intera colonna, I'arco centrale e i residui di un piccolo sreo ad est. Sulla volta grande si ć conservata la stuccatura dipinta, e sull'arco minore soltanto la coloratura. Dallo spazio della sala centrale si accedeva ai vani secondari i quali, al pari della sala centrale, terminavano in absidi semicerchiali. Neil'abside orientale nei 1200 c'era un mosaico con le figure dei martiri parentini SS. Giuliano e Demetrio. Daila parte occidentale di questi vani c'era sitri due vani minori, ai quali I'accesso era dali'atrio. Secondo tale descrizione possiamo concludere che la curia
vescovile aveva daila parte esterna la forma a mo'di basilica, cioć che Ia sala centrale sporgeva. in alto sopra ai tetti deli'atrio e dei vani secondari.
La curia verscovile nel corso dei secoli. Le prime notizie sulla ricostruzione e la costruzioni aggiunta della curia vescovile datano dal XV secolo, Tra il 1461 e 1471 il vescovo Placido Pavanello inizić, e il vescovo Francesco Morosini termino gli ampi lavori nella curia vescovile. Da questi proviene il bel portale gotico-rinascimentale che oggi si trova davanti all'ingresso della cortegiardino della curia, II vescovo Giovanni Antonio Pavaro, negli srmi 1497 e 1948, ha fatto erigere un piano sopra all'ala Alla fine del secolo XVII la curia vescovile era molto trascurata, sicchć non vi si poteva nemmeno abitare. II vescovo non viveva a Parenzo, la quale era devastata daila peste, bensi nella sua Villa di Orsera, e il segretario della curia vescovile a Rovigno. Ma su pressione deli'opinione pđbblica, delle autorita cittadine e di quelle della Serenissima, il vescovo Alessandro Adelasio di Bergamo (1671 — 1?11) fu costretto a venir vivere a Parenzo. Per poter abitarvi nella curia vescovile egli ha fatto fare una nuova scalinata sIla facciata e sopra di questa ancora un piano. Con tutta probalilita in tale occasione fu costruito anche il secondo piano sull'ala orientale. II vescovo Polesini nei 1794 fece rinnovare I'ala occidentale e costruire un nuovo edificio all'angolo a nordwvest della curia vescovile. Questo edificio fu sottoposto nei 1895 dal vescovo Peteani ad ampie riparazioni. Negli anni 1907 e 1913, durante i lavori di tutela alla curia, furono trovati diversi residui in base ai quali ć spiccata I'architettura originaria di questo antico palazzo.
Datazione della curia vescovile. La planimetria e I'erezione del primo piano della curia vescovile combacia completamente con quelle della basilica paleocristiana di Sant'Agnese di Montagnana presso il villaggio di Angici nei Parenzano. S. Agnese non e stata eretta prima della metć del Vl secolo perchć I'arredamento ecclesiastico ć di materiale e stile uguale a quello deli'Eufrasiana, la quale data da quel tempo. Lo stile e il materiale corrispondenti ci dimostrano che la basilica di Montagnana ć stata costruita prima della meta del Vll secolo. Inoltre le cozze dei vasi fittili di ceramica slava del tipo di Praga, trovate neil'atrio di questa basilica, testimoniano degli Slavi-Croati i quali s'insediarono nei Parenzano all'inizio del Vll secolo. Certamente la basilica di Montagnana dal suo arnbiente di campagna non avrebbe potuto inf luenzare la costruzione di una parte deli'architettura del complesso della basilica Eufrasiana. Tutt'altro, I'architettura di un ambiente urbano potć inf luire sulla costruzione della basilica di Montagnana, Dal che possiamo dedurre che la curia vescovile venne costruita contemporaneamente o un po' prima della basilica di Montagnana. I residui della stuccatura svila sottovolta delI'arco absidale conservato nella sala centrale della curia vescovile sono dailo stesso stile come la stuccatura della sottovolta nelle arcate nord della basilica Eufrasiana. Percio possiamo ribadire che la curia vescovile ć state costruita intorno alla metć del VI secolo come
parte del complesso architettonico deli'Eufrasiana. L'incassatura di pietra del portone che porta dali'atrio alla sala centrale, con il monogramma di Cristo e la croce, come pure quella delI'arco a mo' di ferro di cavallo di blocchi di pietra con mensole e il monogramma di Cristo nei yassaggio yer I'atrio da est, e altrettanto gli altri archi a ferro di cavallo fino all'angolo sud-est della sala centrale, dimostrano che queste volte insieme ai muri circostanti yrovengono da una costruzione sIla parte nord delI'atrio attuale che appartiene al complesso architettonico della basilica antieufrasiana della prima meta del V secolo. Ce lo dimostrano anche i residui di una finestra ricostruita che si trova alla parte ovest deli'accesso alla sala centrale, nonche Ia finestra sulla parate rientale di questa. Detta finestra differisce daile sItre finestrelle del pianterreno, Ie quali sono costrulte a mo' di feritoie. Tale spazio non fu necessario ricostruirlo sulla iparete che divideva i vani della curia vescovile del VI secolo. Di quest'edificio yiu vecchio alla parte settentrionale delI'atrio attestano i residui della finestre alla parte meridionale delI'ingresso con arco a mezzo ferro di cavallo alla parte orientale del portico.
Adibizione orlglnarla della curia vescovile. I muri del pianterreno sono semplicemente sottomuri dei musi del yrimo piano. I vani senz'alcun ornamento del pianterreno potevano essere soltanto la cantina in cui venivano conservati I prodotti del podere vescovile. La sala centrale al primo piano fungeva da consegnatorio in cui il vescovo dava la cresima, e dove si tenevano le udienze solenni e le riunioni del clero della diocesi parentina. Nella sala secondaria occidentale c'era il diaconico e il salutatorio, dove si conservavano gli oggetti del culto yer il vescovo. E' qui che il vescovo accoglieva in udienza il clero della diocesi e le persone
che volevano comunicare con questo. La sala secondaria, con I'abside ad est, era la cappella della curia. Vi si conservavano Ie reliquie dei martiri parentini SS. Giuliano e Demetrio. Nel medio evo in questo veno c'era la cappella di S. Niccolo, la quale dette nome alla vicina porta nelle mura cittadine (Porta di S. Niccolo), e piu tardi, dopo il 1354, la cappella di S. Maria Maddalena. Due piccoli vani ad ovest di queste sale con le absidi fungevano da abitazione. Vi dimoravano il vescovo o il guardiano.
L importanza della curia vescovile. I palazzi vescovili (monasteria, xenodochia) nagli atti antichi vengono nominati abbastanza spasao. Di questi sulle coste deli'Adriatico sono conservati i residui di muri nella 'basilica cittadina di Salona, nella cattedrale di Pola, a Gredo e a Ravenna. šša in tutto il Mediterraneo, del tardo tempo antico non sono conservate Ie architetture originali come nella curia vescovile della meta del VI secolo a Parenzo. Percić la curia vescovile di Parenzo presenta un caso unico di vecchia architettura conservata. Essa e imortante anche per il fatto di complementare I'intero complesso architettonico della basilica Eufrasiana. Di conseguenxa, essa sarebbe I'unica delle basiliche paleocristiane che conserva tutti gli obiettivi del pro prio complesso architettonico. La disposizione dei vani della curia vescovile insieme a quella quasi uguale dei vani della basilica di S. Agnese representano un grande valore nalio studio degli inf lussi delI'architettura primobizantina in genere neil' Istria. Molto interessante e il sistema triabsidale di tali costruzioni nel parentino e altrettanto delle altre chiese yaleocristiane delI'Istria. Una tale ricchezza di sistemi triabsidali neil'architettura paleocristiana deli'Europa occidentale non e presente altrove. Guesto sistema triabsidale in Istria e risultato dali'inf lusso della cerchia di civiltš primobizantina di Costantinopoli. Le arcate cieche sul muro deli'abside centrale, sebbene problematiche yerche oggi non ci sono piu, ma secondo Deperis e Ambroz yossiamo credere che esistessero, rivelano un inf lusso deli'architettura primobizantina della cerchia di civiltš di Ravenna. Questi elementi di architettura primobizantina del tempo di Giustiniano a Parenzo hanno compiutu un forte inf lusso su tutta I'attivita architettonica deli'Istria. Diversi elementi di stile e costruzione deli'architettura yrimobizantina inf luirono fortemente anche sullo sviluppo deli'architettura sacra deli'Europa occidentale. E' ipercić che al sistema triabsidale della basilica Eufrasiana si attribuisce giustamente un ruolo nalio sviluppo del medesimo nall Italia centrale e nell Europa centrale. Degli ornamenti originari della curia vescovile e conservato ben yoco. Ma anche quel poco ci dš prova delio sfarzo di ornamenti di stucco, marmo e mosaico, che sono del medesimo tempo e stile como quelli deli'Eufrasiana. Tali ornati rappresentano I'apice deli'arte primobizantina. Tra gli ornati multivari di quest'edificio singolari sono le volte deli'abside nella sala centrale. Questi combaciano costruttivamente
con lo schema e I'impressione stilistica del protiro tripartito davanti il vestibolo nei peristilio del Palazzo di Diocleziano di Spalato. Tali motivi d'architettura tardoantica, sebbene non fossero nati contemporaneamente, traggono origine della Siria, dove la tradizione ellenica si associava con Ie nuove soluzioni deli'architettura classica di Roma. La forma della volte absidali della sala centrale della curia vescovile pote indirettamente inf luire sulla formaxione dei paliotti nei primo medio evo, i quali furono largamente applicati neil'architettura paleocroata della Dalmazia. E' interessante la transenna su di una finestra della curia vescovile yerchč sono pochissime le transenne in posizione originaria conservate neil'architettura paleocristiana. La posizione inclinata della facciata non e insolita neil'architettura paleocristiana sulle coste orientali deli'Adriatico. Ma nella curia vescovile essa ć usata due volte stonando daIla pareta settentrionale deli'atrio. Di conseguenza essa posizione non vi č messa a caso bensi di proposito, in fatto di questa costruxione. La deviazione verao sud del mure meridionale portava lo sguardo verao le scale della parte occidentale del medesimo, mantre quella della facciata portava lo sguardo di coloro che
stavmo entrando sIla sala centrale del primo piano, verso il diaconico.
Percić la posizione inclinata dei muri della facciata, sorto dal programma estetico della fđosofia di Plotino, in opposto sIla simmetria classica monotona, nella curia vescovile raggiunse un risultato particolare.
Grande ć I'importanza della curia vescovile perchč questa, al pari della basilica Eufrasiana, con i suoi ornati vari e con la disposizione singolare dei vani, rispecchia un rif lesso delI'arte primobizantina della Gorte imperiale di Costantinoyoli, che ha dato un contributo importante alla creativitš culturale del Bisanzio.

Ključne riječi

Hrčak ID:

138443

URI

https://hrcak.srce.hr/138443

Datum izdavanja:

15.12.1982.

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