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Il poema epico e la visione del mondo in Francesco Patrizi e Torquato Tasso

Micaela Rinaldi ; Universita degli studi di Ferrara Facolta di lettere e filosofia


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str. 33-48

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Per il Tasso il poeta e simile a Dio nella composizione del poema epico,. la cui unita nella varieta e assicurata dal principio della »concordia discors«. Per il Patrizi il poeta »facitore« partecipa della natura divina e nel gene re epico pua far rinascere le antiche teogonie e cosrnogonie dove slancio mitopoetico e discorso logico non erano ancora separati fra loro. Da questa posizione neoplatonica il Tasso resta lantano, perche non sa rinunciare alla nozione aristotelica di poeta »imitatore«, che rappresenta una realta oggettiva et esterna all'io. Tuttavia, nell'ultimo dei suoi Dialoghi il Tasso avvicina il poeta al »teologo mistico«, in quanto hanno in comune la sacralita della scrittura, il sapere misterioso rivelato attraverso il potere magico, evocativo della parola - simbolo, della parola - geroglifico. Forse si tratta dell'influenza esercitata sull'ultimo Tasso a Roma dal Patrizi, professore nell'Universita della stessa citta.

Ključne riječi

Hrčak ID:

81768

URI

https://hrcak.srce.hr/81768

Datum izdavanja:

7.12.1998.

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