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Izvorni znanstveni članak

Vicko Kapitanović


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str. 59-71

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Sažetak

Il confi no forzato nei conventi per i delitti politici è stato praticato
fi n dall’Alto Medioevo. Questa prassi, sul territorio croato, è ancora poco studiata. I croati relegati nei conventi per delitti politici in genere venivano inviati fuori dalla Croazia per essere tenuti il più possibile isolati. Le recenti fonti archivistiche ci permettono di vedere sotto una nuova luce un caso di relegazione che si è avverato nel convento di Visovac dove fu confi nato il famoso sacerdote e noto uomo di
cultura, il provicario Generale di Makarska Gian-giuseppe Pavlović Lučić. Egli fu preso il 20 dicembre del 1802 e relegato nel convento di Visovac il 1 gennaio del 1803, da dove fu liberato il 15 gennaio del 1806 dopo che l’ Austria, in seguito alla disfatta di Austerlitz (Slavkov), aveva ormai rinunciato alla Dalmazia in favore della Francia. Si è polemizzato su chi avesse accusato Pavlović e per quale
motivo l’avesse fatto. Un documento conservato nell’archivio di Polizia a Vienna e citato nell’articolo, conferma la tesi secondo la quale Pavlović Lučić fu confi nato per la sua attività politica in favore dell’unione della Dalmazia alla Croazia e Ungheria, che gli Asburgo ostacolavano volendo annetterla direttamente al loro territorio. Il documento è fi rmato da un certo Markovic. Per la Corte di Vienna
le controversie tra Pavlović e i francescani erano di irrilevante importanza e le pretese accuse che, secondo Pavlović, avrebbero fatto contro di lui alcuni francescani, non sono state fi nora trovate negli archivi.

Ključne riječi

Confino; Visovac; Giangiuseppe Pavlović Lučić; Carnea Steffaneo; Andrea Dorotić; agente Marković; unione della Dalmazia alla Croazie e Ungheria

Hrčak ID:

112093

URI

https://hrcak.srce.hr/112093

Datum izdavanja:

14.5.2010.

Podaci na drugim jezicima: hrvatski engleski

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