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Izvorni znanstveni članak

https://doi.org/10.32728/h2016.03

I rapporti sloveno-croati nel Litorale austriaco nel contesto del “nuovo corso” della politica croata 1903 – 1907

Salvator Žitko ; Zgodovinsko društvo za južno Primorsko, Koper, Slovenija


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str. 59-92

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Il contributo fa luce sui rapporti sloveno-croati in Istria e a Trieste e sulla situazione in Dalmazia nel periodo cruciale che va dalla fine dello “slogaštvo” (unità di opinione nella politica dei politici croati e sloveni), successa a cavallo tra il XIX e il XX secolo, fino alla politica del “nuovo corso” del primo decennio del XX secolo. I dissensi ideologici e la diversità dei concetti nel campo politico slovenocroato avevano portato nei primi anni del XX secolo alla fondazione della Società politica per Croati e Sloveni in Istria, con la quale il territorio e l’influsso dell’Edinost di Trieste si erano notevolmente ristretti. Ciononostante, la solidarietà sloveno-croata si era manifestata anche negli anni a venire, specie con gli avvenimenti in Croazia del 1903. Nonostante alcune contrapposizioni, Edinost – al cui capo era il politico croato Matko Mandić – manteneva buoni rapporti con gli esponenti politici della fazione croata. Eppure, dopo l’istituzione dell’Alleanza slavo-latina (Parigi 1904), era entrata in forti disaccordi con Ante Tresić-Pavičić, politico dalmata del Partito dei Diritti, poeta, scrittore e redattore della rivista Jadran. Il famoso “nuovo corso” della politica croata presto si era volto verso l’idea di un’alleanza con l’Italia, anche se per lo più soltanto con il movimento irredentista non ufficiale. Tuttavia, presto si era trovato in una situazione in cui non era possibile proseguire senza concessioni territoriali del Litorale austriaco, specie di Trieste e della metà occidentale dell’Istria. Il cerchio attorno ad Edinost, dove nel 1906 si spingeva in primo piano una dirigenza liberal-nazionale (Rybař, Gregorin, Slavik), aveva reagito in modi diversi perché sentiva di non essere rispettato dal “nuovo corso” neanche su questioni di politica interna dell’Austro-Ungheria, mentre dall’altro canto l’aggravata polemica con Tresić-Pavičić e l’attività dell’Alleanza Slavo-latina costringevano la Società politica triestina Edinost ad essere cauta e tollerante verso i Croati dell’Istria ossia verso la loro Società politica per Croati e Sloveni in Istria, che inizialmente operava sul territorio dell’Istria croata, allargando gradualmente la sua attività anche nella zona slovena, il che aveva portato, specie durante le elezioni del 1907, a determinate tensioni e disaccordi. Lo stesso anno, nella brochure Jugoslovanska ideja in Slovenci si univa alla polemica aperta contro l’atteggiamento del partito del Diritto croato, ovvero contro le dichiarazioni di Tresić-Pavičić, anche Henrik Tuma, che respingeva ogni pensiero di un confine statale italiano ad est dell’Isonzo e del Collio, chiaramente avvertendo allo stesso tempo che si trattava della sopravvivenza degli Sloveni come una delle parti costituenti dello jugoslavismo, senza la quale non si poteva parlare di vero jugoslavismo.

Ključne riječi

Hrčak ID:

189532

URI

https://hrcak.srce.hr/189532

Datum izdavanja:

1.12.2016.

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