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‘Nazionalismo di confine’ tra urbanistica e architetturaa Pola italiana, città del “Romanismo” giuliano (1919-1943)Parte prima: nuovo Piano regolatore e restauri di monumenti

Ferruccio Canali ; Università di Firenze


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str. 168-253

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Il restauro, il recupero e la celebrazione delle importanti vestigia superstiti dell’anti-ca Roma - cioè il Romanismo - assumevano a Pola un valore fondamentale non solo per la creazione di un senso di ‘comunità’ e di identità in una popolazione cittadina che aveva visto mutare profondamente la propria caratterizzazione dopo la Prima Guerra Mondiale; ma quel Romanismo assumeva caratteri anche ‘giustificazionisti’ e di creazione di un peculiare “Nation building” per lo Stato sabaudo che solo dopo il 1919 aveva visto le “terre redente riunite alla Madrepatria”. Ricorrenti “motivi po-litici” venivano assunti come motivazione per quei restauri e quelle valorizzazioni, mentre anche le previsioni urbanistiche del nuovo Piano regolatore puntavano a modernizzare, nel connubio tra Antichità e Avanguardia, la compagine urbana. Al-cuni degli Intellettuali e Funzionari delle Belle Arti più noti del Regno partecipavano a quella ‘costruzione’ con cadenzati sopralluoghi: Ugo Ojetti, Corrado Ricci, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Amy Bernardy. E così anche Guido Calza, Guido Cirilli, Ferdinando Forlati, Bruna Tamaro, Bruno Molajoli, Mario Mirabella Ro-berti. E quindi Luigi Lenzi, Giovanni Michelucci ed altri.

Ključne riječi

Corrado Ricci, Ugo Ojetti, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Bruno Molajoli

Hrčak ID:

253487

URI

https://hrcak.srce.hr/253487

Datum izdavanja:

17.12.2020.

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