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Marulić intorno al sonetto

Mirko Tomasović


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str. 371-379

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Sažetak

Marulić, autore di celebri opere latine, in primo luogo il De Institutione e l’Evangelistarium, e di opere in croato, capitale il poema Judita, confermò la sua vocazione poetica scrivendo anche in italiano, e questo nella forma più esigente - il sonetto. Introdusse così i Croati, relativamente presto, alla particolare composizione poetica di origine italiana, che è dal rinascimento fenomeno europeoe si è mantenuta in uso fino ad oggi. In una lettera all’amico Jerolim Ćipiko, con la quale accompagnò dei sonetti inviatigli, Marulić riconobbe di essere ricorso alla scrittura dei sonetti per esprimere il suo stato d’animo e alleviare la sua sofferenza. I sonetti, quindi, sono per lui una specie di terapia, un’oasi poetica in cui vive la soddisfazione estetica. Finora conosciamo solo due sonetti del Marulić, anche se dalla lettera al Ćipiko desumiamo che ne aveva scritti molti di più. In essi è riscontrabile la coincidenza concettuale con i suoi altri testi devozionali e moralistici e anche un contatto intertestuale con Petrarca e Dante. Essi confermano il trilinguismo del Marulić, la sua appartenenza a tre culture letterarie e il suo primato nell’ambito della letteratura croata.

Ključne riječi

Hrčak ID:

8637

URI

https://hrcak.srce.hr/8637

Datum izdavanja:

22.4.2000.

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