Izvorni znanstveni članak
SUL RESTAURO E LA MANUTENZIONE DEI PALAZZI PUBBLICI IN DALMAZIA DURANTE IL XVII E XVIII SECOLO
Darka Bilić
; Institut za povijest umjetnosti Centar Cvito Fisković – Split
Krasanka Majer Jurišić
; Hrvatski restauratorski zavod – Zagreb
Sažetak
Nell’articolo si considera il rapporto del governo veneziano nei confronti degli edifici statali destinati al governo, all’amministrazione e alla magistratura. Si presentano le varie attività incluse nei progetti di restauro, la complessità dell’amministrazione e dei finanziamenti, come anche la documentazione che prese corpo in quell’occasione. Si tratta anche dei tentativi di creare normative legali per la manutenzione degli edifici pubblici.
Nel corso del XVII secolo i palazzi pubblici erano ancora in uno stato di conservazione relativamente buono. Esisteva un sistema regolare di finanziamenti dalla cassa statale e locale per la loro manutenzione, e le spese straordinarie dovevano essere approvate dal Senato. Ma, con il passaredel tempo quel sistema si dimostrò insufficiente e molto spesso lento ed anche i restauri ai palazzi duravano più del previsto, ciò che in certi casi risultò nell’aumento delle spese e nel peggioramento dello stato degli edifici. Nelle città i lavori ai palazzi pubblici dalla prima metà del XVII secolo furono affidati al protto delle pubbliche fabri-che, impegnato regolarmente nella stesura dei preventivi e nella supervisione dei lavori. D’altra parte, a Zara nell’anno 1680 fu nominata una persona incaricata di controllare lo stato dei pubblici edifici e di organizzarne il restauro, e questa sarebbe la prima testimonianza giuntaci sull’organizzazione di un sistema di manutenzione di questi edifici nell’ambito del governo veneziano in Dalmazia.
Il processo di rinnovamento dei pubblici palazzi che era in funzione nel XVII secolo e che includeva maestri e ingegneri al servizio dello stato, alla fine del secolo fu completato dall’organizzazione della manutenzione attraverso il servizio di quartimaestro. Ma, secondo i dati sullo stato dei palazzi pubblici nella seconda metà del 18 secolo, appare evidente che questa politica non diede frutti per carenza di mezzi.
Su tutto il territorio della Repubblica di Venezia si presentano nel XVIII secolo gli stessi identici problemi legati al restauro e alla manutenzione degli edifici pubblici. Perfino nelle immediate vicinanze della capitale della Repubblica, nelle città nel retroterra veneziano, i palazzi pubblici vanno in rovina, e lo stato è costretto a pagare dalle sue casse l’affitto di residenze private come sedi dei suoi rappresentanti, proprio come in Dalmazia. L’amministrazione veneziana è consapevole che la manutenzione dei palazzi pubblici è un grosso peso per la cassa statale, ma lo è anche del fatto che gli edifici di proprietà dello stato non sono solo destinati a scopi pratici, ma sono simboli della dignità della Repubblica.
Il restauro dei palazzi pubblici nel XVIII secolo era limitato all’esecuzione degli interventi più indispensabili con le spese del denaro statale ridotte al minimo, essendo grande la necessità di restauro, ma scarse le disponibilità dello stato. Per questo motivo alcuni dei palazzi pubblici non potereno più essere sfruttati al meglio. Nell’impossiibilità di trovare una soluzione duratura a questo problema, lo stato nell’anno 1740 pretese dai suoi corpi di respingere la maggior parte delle richieste di restauro dei pubblici palazzi. Nel frattempo si cercò di vendere i palazzi pubblici o di offrirli in affitto ai corpi pubblici locali che in cambio do-vevano assicurarne la manutenzione. I pubblici rappresentanti erano alloggiati in residenze private che spesso non erano degne della loro carica e funzione. Ma, nessuna delle soluzioni proposte ebbe successo nella prassi. Infatti, con la vendita dei palazzi in rovina inadatti ad essere abitati non fu possibile coprire le spese di trasferimento in nuove sedi, né procurarsi il denaro necessario a sistemare a lungo termine i rappresentanti dello stato in residenze private.
Il massimo sviluppo del sistema di restauro e manutenzione dei palazzi pubblici in Dalmazia fu raggiunto per meritevole iniziativa del provveditore generale Angelo Memo sotto forma di documentazione dettagliata degli edifici di proprietà statale e di definizione degli obblighi, e di istituzione della gerarchia dei funzionari statali destinati alla cura. Ma l’iniziativa giunse troppo tardi e rimase senza importanti risultati. Al contrario, la documentazione che risale a quel periodo è di straodinaria utilità e si può considerare uno dei fondamenti della documentazione nella odierna tutela dei monumenti.
Ključne riječi
Hrčak ID:
193032
URI
Datum izdavanja:
20.2.2017.
Posjeta: 1.759 *