Original scientific paper
Riassunto: Il diritto patrimonionale fra coniugi secondo lo statuto di Veglia in lingua latina
Lujo Margetić
Abstract
Analizzando le norme dello statuto di Veglia in latino, l'autore constata I'inestimabile valore che per la storia del dritto del nostro popolo comporta questo statuto scritto all'inizio del 16mo secolo, che pur regolando in una nuova maniera diverse situazioni giuridiche ha trattenuto nel testo anche delle vecchie regole. Dice il vecchio diritto di Veglia, che per la durata del matrimonio vigeva la comunione dei beni fra i coniugi, specialmente nel caso che entrambi contrattavano il matrimonio per la prima volta. La comunione dei beni fra i coniugi consisteva: a) nell’amministrazione comune dei beni dei coniugi, che pero rimangono proprieta separate anche se amministrati da ambedue i coniugi in comune (Statuto di Veglia, libro 2, cap. 77), b) nel diritto ad una parte dell'eredita del coniuge deceduto, parte che e uguale a quella ereditata da ogni figlio (Statuto di Veglia, libro 2, cap. 60). Del patrimonio comune fanno parte pure i beni che i figli indivisi guadagnano col lavoro. La comunione dei beni fra genitori e figli dura fino all’emancipazione di questi. In occasione dell'emancipazione bisogna consegnare al figlio dei beni mobili che corispondano almeno al valore di un romanato, e gli arnesi adatti a quella specie di lavoro per il quale il figlio e idoneo (Statuto di Veglia, libro 2, cap. 69). Secondo le nuove regole dello statuto di Veglia, durante il matrimonio i beni dei coniugi sono divisi, mentre tutto quello che il marito guadagna da solo oppure con la moglie, spetta al marito. II marito amministra il patrimonio della moglie, ed a questa era per la sua dote e contradote accordata un'ipoteca legale sui beni del marito. Il nuovo diritto patrimoniale fra coniugi venne introdotto a Veglia sotto la potente influenza del diritto veneziano. L'autore lo dimostra con I'analisi del diritto che vigeva a Venezia. I risultati di questa dicono che non si tratta di una trasferta testuale del diritto veneziano, bensi di un adattamento creativo ed originale di nuove norme all'antica tradizione di Veglia. La remota origine del vecchio diritto di Veglia si trova nel diritto bizantino dell'Ecloga - lo dimostra la minuziosa analisi svolta dall'autore sul diritto patrimoniale fra coniugi romano, bizantino, langobardo e croato-ungherese. Egli tenta di trovare i motivi che hanno determinato il conservarsi del diritto bizantino del VIII secolo a Veglia fino al XVI secolo, e li trova nel fatto che il Bizanto esercitava il potere supremo sulle isole del littorale mediterraneo settentrionale fino all'inizio del XII secolo, assicurando cosi una continuita del diritto di queste isole ed evitando una maggiore influenza del diritto dei territori vicini (Venezia e Croazia), ma con una tendenza autonomistica assai accentuata di tali isole, come pure delle citta dalmate in generale, causata dal relativamente debole potere bizantino. Colomano, ed in seguito pure Venezia, riconoscono tassattivamente a questi territori il diritto di trattenere il sistema giuridico anche quando ormai il Bizanto ha perduto ogni influenza politica e culturale (Smičiklas, Codex diplomaticus, II, pag. 29). Infine l'autore esamina l'applicazione in pratica del diritto patrimoniale fra coniugi, in base ai documenti conservati, e trova che nel diritto patromoniale contrattuale fra coniugi il popolo ha dimostrato la sua forza creativa.
Keywords
Hrčak ID:
333566
URI
Publication date:
9.5.1971.
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