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Un fronte unico da Trieste a Salonicco: la Venezia Giulia nella "Federazione Balcanica" (1918-1928)

William Klinger ; Centro di ricerche storiche – Rovigno


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str. 221-253

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Sažetak

La genesi del progetto di una “Federazione balcanica” risale ai tentativi russi
dell’Ottocento di penetrare i Balcani e, dopo la rivoluzione bolscevica, Mosca decise
di resuscitarla nel 1921. La Federazione comunista balcanica ebbe sede a Sofia ma,
dopo il fallimento della rivoluzione in Bulgaria nel 1923, i suoi uffici si trasferirono a
Vienna. Tollerati dalle autorità austriache, i rivoluzionari macedoni, provenienti dalla
Federazione socialista di Salonicco, instaurarono legami con l’emigrazione croata e
montenegrina. Le loro tattiche di destabilizzazione della Jugoslavia estese alla Venezia
Giulia consentirono di attuare la tattica del fronte unico in Italia. Nel 1925 come modello
organizzativo di partito bolscevizzato fu preso il Partito comunista bulgaro, la cui sede si
trovava a Vienna. La centrale balcanica viennese era alle dipendenze del Comintern, ma
gestiva direttamente le sottosezioni comuniste di Trieste e Salonicco. Il Ländersekretariat
balcanico del Comintern, istituito a Mosca nel 1926, ereditò le funzioni operative della
struttura viennese che dopo il 1928 mantenne solo una funzione propagandistica. I
primi effetti del nuovo corso si registrarono a Sušak presso Fiume nell’aprile 1927, in
concomitanza con l’ascesa di Tito nell’organizzazione comunista zagabrese.

Ključne riječi

Comintern, Fronte unico, Federazione Balcanica, Venezia Giulia, Vienna, Trieste, Fiume

Hrčak ID:

254080

URI

https://hrcak.srce.hr/254080

Datum izdavanja:

2.9.2014.

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