Dominium quoad protectionem: Alleanza di Duecastelli con Ugo VIII di Duino del 1386

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DOI:

https://doi.org/10.31726/via.28.4

Parole chiave:

tardo medioevo, XIV secolo, Patriarcato di Aquileia, Istria, Duecastelli, Ugo VIII di Duino, avvocatura, Contea di Pisino

Abstract

L’autore dispone e analizza un documento inedito, rilasciato nel 1386 a Duecastelli, con il quale fu stabilita l’alleanza tra il comune di Duecastelli, nominalmente sotto la giurisdizione
dei Patriarchi di Aquileia, e Ugo VIII di Duino, capitano del vicino Marchesato d’Istria, regione amministrativa sotto l’autorità suprema della casa d’Asburgo. Sottolineando vari disagi che colpirono il patriarcato di Aquileia e il Margraviato d’Istria negli ultimi decenni del XIV secolo, la nomina di Ugo VIII a nuovo avvocato (ovvero protettore, lat. advocatus) di Duecastelli fu interpretata alla luce della pluralità delle giurisdizioni, dei confini porosi del medioevo istriano e, la più importante reciprocità del rapporto tra autorità e sudditi. L’autore conclude che la nuova alleanza stabilita fu motivata soprattutto dall’incapacità dei margravi istriani di allora nell’offrire una protezione militare adeguata ai propri sudditi, soprattutto nel contesto delle tradizionali controversie frontaliere tra i sudditi della Chiesa d’Aquileia da una parte e il Marchesato d’Istria dall’altra parte. Inoltre, dato che il patriarcato di Aquileia sprofondò nella guerra civile che vide opporsi la parte pro veneziana, con a capo Udine, contro quella pro padovana guidata de iure dal patriarca Filippo d’Alençon e Cividale del Friuli, Ugo VIII di Duino diventò uno dei più potenti sovrani regionali. Contemporaneamente, il margravio istriano di allora, Doimo di Castello, sosteneva apertamente il fronte pro veneziano e per quel motivo, il patriarca legittimo d’Alençon, contestava la legittimità dell’ufficio; Ugo VIII, dall’altra parte rimase ufficialmente neutrale in quel conflitto, però sostenne tacitamente l’alleanza pro padovana, diventando de facto nemico del margravio istriano Doimo, de iure padrone di Duecastelli. Proprio in quel contesto di ostilità, crisi e incertezza della guerra civile il comune di Duecastelli, su cui territorio presumibilmente le invasioni dei rapinatori erano effettuate dai sudditi della Contea di Pisino con il sostegno di Ugo VIII stesso, decise di stipulare l’alleanza con il proprio vicino potente, preferendo nominare il capitano di Pisino di allora a proprio protettore ufficiale e a pagargli il tributo annuale (ovvero il racket) che rimanere fedele all’impotente Chiesa di Aquileia.

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Pubblicato

2021-12-17

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli