Contributi per la storia dei fondi della Seconda amministrazione austriaca che sono conservati nell’Archivio di Stato di Pisino

Autori

  • Iva Grdinić Državni arhiv u Pazinu

DOI:

https://doi.org/10.31726/via.27.2

Parole chiave:

Seconda amministrazione austriaca in Istria (1814 – 1918), Amministrazione italiana in Istria (1918-1943), Archivio di Stato di Pisino, storia dei fondi archivistici, registrazioni archivistiche, inventario generale, libro di acquisizioni, elaborazione e sistemazione archivistica

Abstract

L’oggetto del lavoro è la storia dei fondi degli organi amministrativi distrettuali di Pisino, Albona e Parenzo nonché di quelli ad essi correlati, risalenti al periodo della Seconda amministrazione austriaca (1814-1918) e ricostruisce le procedure professionali realizzate nell’Archivio di Stato di Trieste (1927-1961) e nell’Archivio di Stato di Pisino (1962-1990). Il materiale degli organi amministrtivi distrettuali austriaci, in seguito alla cessazione delle attività dei loro produttori, si conservarono negli archivi delle sottoprefetture italiane di Pisino, Parenzo e Albona fino al momento della loro soppressione nel 1927. Dopo il 1927, i primi interventi in questo materiale furono eseguiti dall’Archivio di Stato di Trieste. Presso le sedi delle stesse sottoprefetture soppresse fu eseguita e documentata la selezione e lo scarto, e quindi, i fondi degli organi distrettuali austriaci di Pisino, Albona e Parenzo, come unità, furono trasferiti nell’Archivio di Trieste. Durante la custodia di Trieste (1927-1961), con il materiale fu eseguita la registrazione basale, senza interventi successivi. In seguito alla restituzione del materiale archivistico tra la Repubblica italiana e la Jugoslavia , il materiale dell’amministrazione distrettuale austriaca del territorio di Pisino, Albona e Parenzo fu assegnato alla custodia dell’Archivio di Stato di Pisino, mentre l’elaborazione successiva si svolse in due grandi fasi di lunga durata: La prima fase consiste nella sistemazione basale (1962-1982), con la quale il nuovo e non sufficientemente attrezzato archivio ha cercato di garantire, in primo luogo, l’adeguata protezione fisica del materiale, di soddisfare criteri per la registrazione e di elevare il livello del controllo intelettuale sul materiale che ha conservato le strutture formate nel 1927. Nella seconda fase (1982-1990), conforme a tutte le linee guida professionali e moderne, è stata eseguita un’accurata elaborazione archivistica che ha portato alla completa riorganizzazione di strutture storiche e all’ organizzazione dei fondi che si è conservata a tutt’oggi. In base alla documentazione archivistica storica, il lavoro spiega le fasi storiche dell’elaborazione e della registrazione del materiale archivistico,stabilisce e ricostituisce i collegamenti interrotti nella registrazione e interpreta i cambiamenti nelle denominazioni dei fondi, nel periodo della creazione dei singoli fondi e delle strutture dei fondi stessi.

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Pubblicato

2020-12-16

Fascicolo

Sezione

Dalla teoria e dalla prassi archivistica