Comitato popolare regionale per l’Istria e alcune delle misure per la rivitalizzazione della viticoltura e della produzione del vino in Istria nel periodo tra il 1945 e il 1947.

Autori

DOI:

https://doi.org/10.31726/via.27.7

Parole chiave:

vino, viticoltura, Istria 1945-1947, Comitato popolare regionale per l’Istria

Abstract

Il lavoro tratta il problema del rinnovo della viticoltura in Istria nel periodo tra il 1945 e il 1947. Durante il dominio italiano tra le due guerre essa fu piuttosto trascurata, quasi totalmente distrutta per via delle tasse alte e altri oneri. Il risultato fu che si rinunciò alla viticoltura e i terreni si riconvertirono alla coltivazione di cereali, soprattutto di frumento. Circa il 50% delle superfici di vigneti in quel periodo fu convertito alla coltivazione di altre colture agricole oppure fu deteriorato per incuria. Per questo, le prime misure del Comitato popolare regionale per l’istria furono incentrate sul rinnovo dei vigneti stessi. Bisognava trovare i vitigni più resistenti, creare vivai e organizzare corsi per i coltivatori. Furono compiuti sforzi notevoli nella lotta contro le malattie del vino e delle viti che però furono ostacolati dalla cronica mancanza di solfato di rame e zolfo. Contemporaneamente, le autorità dovevano determinare i prezzi di acquisto e di vendita, facendo attenzione a tutelare gli interessi dei produttori, commercianti e consumatori. Per tutelare il vero vino e i veri prodotti di vino, era importante distinguere il vero vino e i prodotti del vino da quelli artificiali e fare la distinzione tra il vino e le altre bevande alcoliche prodotte da frutta varia. Allo scopo di scrivere il lavoro sono stati utilizzati i fondi dell’Archivio di Stato di Pisino: »HR-DAPA-79, ONOI, 1945-1947« e »HR-DAPA-91, KNO Vodnjan, 1945.1947« nonché il fondo dell’Archivio militare della Serbia: »Vojna uprava JNA, VU 1, 1945-1953.«

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Pubblicato

2020-12-16

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli