Appunti sull’imprenditoria relativa al teatro lirico dell’Est adriatico nel periodo dell’Impero austro-ungarico
DOI:
https://doi.org/10.31726/via.25.6Parole chiave:
Impresario, opera, Istria e Dalmazia, XIX e XX secoloAbstract
L’analisi dei fondi teatrali conservati negli archivi e biblioteche nazionali nonché nei musei sulla costa dell’Istria e della Dalmazia ci aiuta a conoscere l’identità e le attività degli impresari d’opera lirica che operavano nel territorio nel periodo del tardo impero austro-ungarico. Si tratta perlopiù di impresari italiani che cercavano di rendere possibile l’accesso ai numerosi teatri e un determinato numero di rappresentazioni. Prendendo in considerazione i rischi economici a cui gli impresari andavano incontro, nonché le notevoli spese che dovevano sostenere per organizzare una stagione d’opera, di sicuro sarebbe convenuto il sostegno di un sistema ben fondato, come quello proposto da Pietro Ciscutti nel 1884. Ciscutti ha cercato di collegare il teatro Politeama di Pola, che lui stesso fondò, con quelli di Fiume e Zara, poi con i teatri di Sebenico e Ragusa. Non si è giunto poi a questo collegamento, tra l’altro anche per via della morte di Ciscutti avvenuta alcuni anni dopo. Lo studio della collaborazione tra gli impresari permette l’inizio di un discorso generale sulle richieste più frequenti indirizzate alle direzioni teatrali nonché sulle proposte artistiche e sullo staff artistico offerto. Gli impresari, come tra l’altro la maggior parte degli artisti, venivano dall’Italia con le navi a vapore. L’attrezzatura da palcoscenico, costumi e spartiti, arrivavano nello stesso modo. Qualche volta le partenze erano rinviate, per esempio, quando soffiava la bora, e questo poneva in pericolo le prove e/oppure le rappresentazioni. Il pagamento dei collaboratori artistici esterni rappresentava spese aggiuntive agli impresari. Nel territorio spesso mancavano membri d’orchestra, del coro e ballerini e per questo motivo era necessario avvalersi di collaboratori esterni per rispettare il numero dell’organico necessario, in base ai concorsi del teatro. Negli anni successivi aumentava il bisogno degli artisti. La conoscenza dei meccanismi economici che regolano il sistema di produzione, poi, l’analisi dei ricavi e dei costi e la conoscenza dei rapporti tra impresari, direzioni teatrali ed editori, ci rendono possibile di creare una prospettiva più profonda offerta dalla documentazione ricavata.
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