Due isole dei beni nazionali La nazionalizzazione delle proprietà in Istria su esempi dell’isola di Sant’ Andrea vicino a Rovigno e delle isole di Brioni (1945-1947/1948)
DOI:
https://doi.org/10.31726/via.25.7Parole chiave:
Istria, Sant’Andrea, Isole di Brioni, Hütterott, Comitato distrettuale popolare di liberazione, Amministrazione distrettuale dei beni nazionaliAbstract
Il testo parla della nazionalizzazione di proprietà privata in Istria nel dopoguerra da parte delle nuove autorità sull’esempio dell’isola di Sant’Andrea vicino a Rovigno e delle isole di Brioni (Brijuni) nella situazione specifica in cui si è trovata l’Istria alla fine della seconda guerra mondiale. Seguendo questi due casi, dai 412 procedimenti che dall’inizio di maggio del 1945 al 28 agosto del 1946 furono avviati nel territorio del Comitato distrettuale popolare di liberazione (CDPL) ossia del Comitato distrettuale popolare (CDP) per l’Istria, il testo cerca di scoprire i contorni del modello secondo il quale venivano effettuate altre nazionalizzazioni, le modalità di funzionamento delle autorità locali popolari su vari livelli (distretto, circoscrizione, città), la sua relazione con le autorità della repubblica, con i dipartimenti per la protezione del popolo (OZNA) e l’esercito, ma anche la vita quotidiana delle persone che, in modi diversi, erano coinvolti nel processo di nazionalizzazione. Nonostante fosse stato previsto che il titolare della nazionalizzazione sarebbe stata l’Amministrazione distrettuale dei beni nazionali per l’Istria, la situazione disomogenea sul terreno ha prodotto uno stato complesso e spesso caotico in cui nuovamente sono emersi i vecchi antagonismi tra città e periferia. L’intero processo, già di per sé complesso, era ostacolato dall’avidità umana, la grande miseria che in fine ha costretto quelli che dovevano prendersi cura della proprietà di usarla. Le autorità civili volevano impedire qualsiasi forma di abuso e appropriazione di oggetti senza un fondamento giuridico, consapevoli che ciò avrebbe ripercosso negativamente sulla percezione della nuova autorità tra il popolo e avrebbe inciso sulla sua reputazione internazionale nel periodo in cui la sorte d’appartenenza dell’Istria non fu completamente risolta. Però, l’Amministrazione distrettuale dei beni nazionali per l’Istria e le sue filiali presso i Comitati circondariali popolari, che hanno rinviato l’inizio delle attività, oggettivamente non avevano la forza di stabilire l’autorità sul terreno. È molto più facile seguire i processi sull’isola di Sant’Andrea in quanto si tratta di un’isola, ovvero di un gruppo di isole che nel maggio del 1945 fu di proprietà della famiglia Hütterott. Sulle isole di Brioni l’assetto proprietario è più complesso. L’ex proprietà della famiglia Kupelwieser negli anni 30 del XX secolo fu presa in possesso dall’impresa Regia Azienda Isola Brioni, di proprietà dello Stato italiano. I seminativi e i pascoli furono dati in appalto. Oltre agli alberghi, con contenuti accessori, sull’isola di Veliki Brijun c’erano anche alcune ville private. Le fortezze e altri territori, già dai tempi del dominio austriaco, erano in possesso dell’esercito. A differenza dell’isola di Sant’Andrea, dove una volta abitavano solo due famiglie di coloni, le isole di Brioni, subito dopo la seconda guerra mondiale, erano abitate da 250 abitanti permanenti. È particolarmente interessante come le persone responsabili per la proprietà sulle isole di Brioni nonché per quelle sull’isola di Sant’Andrea (tra cui spicca in particolare Branko Fučić), abbiano avuto una visione a lungo termine per lo sviluppo delle Isole e per la tutela del patrimonio culturale. Però, si sono sviluppati altri modelli d’uso. Le isole di Brioni sono diventate la residenza presidenziale, e Sant’Andrea la colonia dei sindacati. La visione risalente al dopoguerra è stata realizzata sulle isole di Brioni nel 1983 quando sono diventate parco nazionale, mentre la visione di Branko Fučić per l’isola di Sant’Andrea è diventato di nuovo argomento di riflessione.
##submission.downloads##
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.