Inventari della Custodia dell’Istria in base al manoscritto Libro della Custodia dell’Istria (1688-1739) Archivio del convento di San Francesco di Cherso

Autori

  • Ljudevit Anton Maračić

Parole chiave:

Francescani Conventuali, Francescani Conventuali, Custodia dell’Istria della Provincia di San Geronimo, Custodia dell’Istria della Provincia di San Geronimo, libro degli inventari dei beni mobili, libro degli inventari dei beni mobili, 1688-1739, 1688-1739

Abstract

Nell’archivio del convento di San Francesco di Cherso i Francescani Conventuali custodiscono un imponente volume rilegato di 376 pagine di grande formato (31x22 cm) dal titolo Libro della Custodia dell’Istria; dai 22 ottobre 1688 ai 10 ottobre 1739 con pochissime pagine vuote. Gli autori di queste annotazioni sono i curatori della Custodia dell’Istria che nel periodo citato, per dovere d’ufficio, ogni anno visitavano i conventi della propria custodia e insieme al controllo della situazione confrontavano l’autenticità delle annotazioni dei conventi, i cosiddetti inventari. Questi curatori venivano eletti per un periodo di due anni ai capitoli o congregazioni provinciali e potevano essere rieletti solo un’altra volta consecutivamente. Dell’importanza del ruolo del curatore testimonia un dato risalente al 1605, quando i guardiani della Custodia dell’Istria contestarono le modalità di elezione del curatore e fecero un accordo sull’alternanza regolare nei conventi in base alla provenienza geografica (iuxta situm conventuum). Per questo motivo è comprensibile che l’incarico del curatore veniva prestato da semplici frati, di cui la maggioranza non aveva un titolo accademico (come per esempio dottore o baccalaureato) e questo spiega tanti errori e illogicità verificati nel manoscritto. Il manoscritto fu scritto in lingua italiana parlata dell’epoca, con tante espressioni del dialetto veneto e tante frasi dialettali, e naturalmente, pieno di errori di ortografia e incoerenze, soprattutto nella scrittura delle consonanti doppie (raddoppiati), che infatti la pronuncia e la scrittura del dialetto veneto ignora oppure trascura. Il ruolo e l’obbligo del curatore consisteva soprattutto nella visita della situazione materiale, la verifica e il confronto con la situazione precedente e la registrazione dei cambiamenti avvenuti. Le relazioni dei curatori in questo volume, infatti, decrivevano per lo più inventari dei beni mobili dei singoli conventi e delle chiese conventuali. Per questo motivo i curatori non entravano nelle questioni giuridiche, morali, economiche, amministrative e disciplinari dei conventi registrati, che, dall’altra parte, rientrava tra gli incarichi e i compiti delle visite del provinciale, di cui si parla nelle relazioni del provinciale che sono state conservate e archiviate in un altro luogo. Nelle relazioni di questo libro della Custodia dell’Istria dei Francescani Conventuali sono state separate e particolarmente accentuate le unità tematiche: chiesa (chiesa), sacrestia (sacrestia), dormitorio (dormitorio), libreria (libraria), biancheria (biancaria), cucina (cucina), refettorio (refettorio), ripostiglio (caneva), dispensa (dispensa), cantina (cantina)... Le più interessanti sono le descrizioni degli altari nelle chiese, l’elenco degli accessori per la liturgia/messali, la descrizione e l’elenco dei libri, quadri e reliquie. Quasi ogni curatore scriveva delle osservazioni e note accanto agli oggetti che mancavano o accanto agli articoli di supplemento citati nell’inventario il che rende possibile la visione comparativa e l’osservazione dell’aumento (accrescimento) e della diminuzione (diminuzione). La maggior parte delle registrazioni dell’inventario è stata riportata nel modo in cui i curatori lo avevano annotato, con innumerevoli errori e frequenti combinazioni delle espressioni in latino e in italiano. Le parole e le frasi in italiano sono state scritte in corsivo per porre in evidenza la differenza tra le annotazioni autentiche e le nostre note e spiegazioni, mentre il numero tra parentesi rappresenta il numero di pagina nel citato manoscritto. Nelle osservazioni sottostanti il testo riportiamo brevi dati relativi ai frati che vengono nominati, in alcuni casi viene nominata anche la fonte. Con questo abbiamo voluto sollecitare le ricerche successive del materiale autentico, soprattutto della raccolta che, sotto il titolo Acta Provinciae, in una ventina di volumi, è conservata nell’Archivio della Provincia croata di San Geronimo dei Fratri Conventuali a Zagabria.

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Pubblicato

2017-04-05

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli