Alcuni frammenti del banditismo nel primo decennio dell’Ottocento (La cornice metodologica e l’esempio istriano)

Autori

  • Marko Jelenić

Parole chiave:

banditismo sociale, violenza, furti e uccisioni, Ottocento, Istria

Abstract

Sulla base dei fondi documentari dell’Archivio di Stato di Pisino (DAPA) l’articolo ha l’intenzione di analizzare la vastità del fenomeno del banditismo sociale in Istria durante il primo decennio dell’Ottocento. La carenza di cibo e una forte resistenza al governo napoleonico in Istria, sopratutto nel Rovignese, ha favorito il formarsi del brigantaggio nella Penisola. Nel periodo descritto, le località di Parenzo, Cittanova e Rovigno erano luoghi pericolosi dove girovagavano molti malviventi e pericolosi gruppi di persone che assalivano città e villaggi. Malgrado il governo napoleonico, mediante vere e proprie azioni militari, fece catturare ed impiccare molti malviventi, la violenza ha persistito ancora a lungo nella vita quotidiana in Istria. I mandati di cattura, fonti molto frequenti ritrovate in archivio, offrono informazioni su atrocità descritte che spaziano in un’arco da furti a ferimenti o gravi omicidi. La facoltà di essere un violento criminale non era riservata ad un gruppo preciso di persone. Tra criminali e violenti si registrano persone di tutte le età, dai giovani ai più vecchi, ugualmente sia uomini che donne, persone provenienti da città o località rurali. L’analisi della storia del banditismo sociale offre infine una migliore comprensione della complessità delle relazioni interpersonali dei singoli ed infine nuove prospettive di ricerca.

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Pubblicato

2014-06-29

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli