HR-DAPA-540 Notai di Parenzo 1852/1944 [1947] Inventario sommario

Autori

  • Markus Leideck Državni arhiv u Pazinu

Parole chiave:

notariato, Parenzo, Seconda amministrazione austriaca, Amministrazione italiana

Abstract

La tradizione plurisecolare del notariato sul territorio dell’Istria fu interrotta nel 1821 con l’applicazione della disposizione austriaca sulla riduzione dell’ambito delle attività del notariato esclusivamente al livello della stesura degli atti di protesto cambiario del 1781. Con il Regolamento del 1850 nell’Impero degli Asburgo si passò alla rivitalizzazione del notariato allargando l’ambito delle attività del notaio, che rese possibile l’attività nell’ambito risalente al periodo anteriore all’anno 1821. In quel periodo, secondo il modello del francese Loi contenat organisation du notariat, i notai avevano l’obbligo di tenere il numero ininterrotto di registrazione degli atti durante tutto il periodo dell’attività all’interno di un distretto notarile e i corrispettivi libri dell’ufficio – registri e indici. Dopo la caduta dell’Impero Austro Ungarico, nel 1918, il Regno d’Italia conserva il sistema notarile austriaco fino all’anno 1929 quando sul territorio dell’Istria applica la legge italiana sul notariato del 1913 che rimane in vigore fino alla fine della Seconda guerra mondiale. In quel periodo i notai tengono in evidenza separatamente i numeri di registrazione per gli atti tra i viventi e, dall’altra parte i numeri per i testamenti e corrispettivamente separati i registri dell’ufficio. Nel fondo archivistico 540 dell’Archivio di Stato di Pisino Notai di Parenzo è conservato il materiale archivistico di sei notai che operavano tra il 1852 ed il 1944. Il fondo è stato ordinato nel modo in cui il materiale archivistico di ogni singolo notaio rappresenta un’unità a parte all’interno delle quali sono formate unità archivistiche inferiori.

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Pubblicato

2012-02-02

Fascicolo

Sezione

Strumenti di ricerca archivistica