Nicolosa Bursa, Giovanni Olini ed altre reliquie Materiale d’archivio dell’Ufficio parrocchiale di Dignano ( 8,39; 8,40; 8,41; 8,42) Trascrizione e regesto
Parole chiave:
reverenda madre Nicolosa Bursa, parrocco Giovanni Olini, conventi di S. Anna, di San Giovanni Laterano e di San Lorenzo, miracoliAbstract
Il materiale trascritto è proprietà dell’ufficio parrocchiale di Dignano. Si tratta di quattro registri che contengono atti risalenti al periodo tra il XV ed il XX secolo. Tutti e quattro i registri sono evidenziati nell’Inventario del materiale archivistico e librario dell’ufficio parrocchiale di Dignano che nel 1976 hanno redatto Jakov Jelinčić e Ivan Grah allegato sotto le segnature 8,39, 8,40, 8,41 e 8,42, e rispettivamente: Dignan mj 1,2,3 e Dignano 4.
Il materiale può essere diviso in tre unità:
1. Nicolosa Bursa;
2. Giovanni Olini;
3. Ritrovamento e venerazione delle reliquie.
La prima unità, inoltre, si potrebbe dividere nella vita e nelle attività della beata Nicolosa Bursa, poi nelle testimonianze sulle guarigioni legate alle reliquie ed alle preghiere inoltrate a Nicolosa Bursa ed, in fine nei giuramenti ed elenchi delle suore. Le annotazioni relative alle guarigioni da attribuire alla beata Nicolosa Bursa, sulla sua vita da suora e le testimonianze sulle guarigioni si trovano nell’unità archivistica segnata con i numeri 8,40 e 8,41. L’unità segnata con il numero 8,40 contiene trascrizioni e originali degli atti e non sono disposti per ordine cronologico. L’unità 8,41 contiene annotazioni trascritte dall’unità 8,40. Simon Antonio Rota le ha trovate nel convento di S.Anna disperse dappertutto; le ha raccolte anche nell’unità 8,41 e le ha trascritte nel 1795 nell’ordine cronologico. Queste annotazioni però, non sono state trascritte letteralmente ma il trascrittore ha interpretato il testo scritto. Segue poi l’annotazione sul fatto come i corpi dei santi sono giunti a Dignano ed altre due testimonianze sui miracoli di Nicolosa Bursa. Il periodo delle annotazioni va dall’anno 1473 all’anno 1920. Ci sono 32 giuramenti delle suore nell’unità 8,40. Sono stati scritti sulla pergamena. Bisogna considerare approssimative le dimensioni indicate nei regesti dato che i pezzetti della pergamena sono stati tagliati irregolarmente. I giuramenti conservati risalgono al periodo tra il 1473 ed il 1554. L’elenco delle monache che nell’anno 1519 sono passate dal convento di San Giovanni Laterano al convento di S.Anna è contenuto nell’unità 8,40, mentre sono contenuti gli elenchi delle monache e delle convertite dell’anno 1806 nell’unità 8,39. Nella stessa unità ci sono le dichiarazioni del Papa Pio VI e VII del XVIII secolo e degli inizi del XIX secolo nonché la trascrizione del documento di Papa Bonifacio dall’ottobre del 1400. La seconda unità dal titolo Giovanni Olini contiene la testimonianza sulla guarigione della bambina Antonia Maria Teresa Suman del 1795. La terza unità dal titolo Ritrovamento e venerazione delle reliquie contiene un fascicolo di materiale segnato dal numero 8,39. Si tratta di annotazioni che parlano del ritrovamento dei corpi di Santa Candida, di San Giovanni, di San Leone della chiesa di San Lorenzo e di San Paolo a Venezia. Il materiale è scritto in prevalenza in lingua italiana; ci sono meno atti scritti in latino. Nonostante questo, bisogna sottolineare i numerosi casi (soprattutto nelle annotazioni delle testimonianze dell’unità 8,40) dell’esistenza dell’idioma veneto, anche se non sempre e non ovunque, e neanche nello stesso testo. Nelle annotazioni citate ci sono casi di frasi senza punteggiatura e, rispetto all’odierno italiano standard, casi di ortografia scorretta ( scrivono in lingua colloquiale, uso scorretto di maiuscole e minuscole iniziali), accentuazione ed abbreviazione in cui quasi non si interveniva. Tutti i documenti sono scritti a mano, in caratteri latini in prevalenza sulla carta mentre un numero minore è scritto sulla pergamena. Il materiale è rilegato in ugual misura nelle copertine morbide e quelle semirigide. Le unità 8,41 e 8,42 hanno le rilegature morbide mentre l’unità 8,39 ha la rilegatura semirigida ricoperta dal tessuto su cui sono evidenti i danneggiamenti meccanici. Anche l’unità 8,40 ha la rilegatura semirigida ricoperta da pergamena dove sono altrettanto presenti i danneggiamenti meccanici e quelli causati dall’umidità. Le annotazioni sono interamente conservate e leggibili. Il materiale intero è sporco. Su una parte del materiale sono visibili i danneggiamenti meccanici in forma di bordi dei fogli sfrangiati, rilegatura allentata e copertine danneggiate. Sono inoltre visibili i danneggiamenti causati da agenti biologici (insetti e roditori). Il materiale nelle unità archivistiche 8,41 e 8,42 ha la paginazione originale, le altre due unità invece no. I documenti dell’unità 8,39 sono segnati da numeri con la matita rossa e probabilmente sono più recenti. Sono numerati soltanto i fogli /le pagine sui quali ci sono le annotazioni. Nell’unità 8,40 esistono due segnature su ogni documento. Supponiamo che una segnatura sia stata scritta da Simon Antonio Rota durante la sistemazione e prima della trascrizione, mentre la seconda segnatura è stata scritta con una matita normale uguale a quella citata per l’unità 8,39. Oltre ai documenti ogni fascicolo di documenti ha la doppia segnatura per l’unità archivistica. Queste che usiamo – 8,39; 8,40; 8,41 e 8,42 – sono state assegnate da Jakov Jelinčić e Ivan Grah durante la registrazione del materiale dell’archivio parrocchiale di Dignano nel 1976 quando è stato creato lo strumento di ricerca Inventario del materiale archivistico e librario dell’ufficio parrocchiale di Dignano. Però troviamo anche delle segnature più antiche per ogni unità, e sono: per 8,39 – Dignano 4; per 8,40 – Dignano mj 2; per 8,41 – Dignan mj 1; e per 8,42 – Dignan mj 3.
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