L’ enigma della diocesi di Cissa/Cessa

Autori

  • Stanko Josip Škunca

Parole chiave:

tarda antichità, primo medioevo, diocesi di Cissa, Novalja, Pag

Abstract

L’autore discute della diocesi misteriosa di Cissa o Cessa, della quale esistono referenze dal VI sec., dal periodo dello cosidetto scisma istriano. L’isola Cissa e la città omonima non è un fantasma ma un’autentica località storica, citata da parecchi autori antichi. Era noto che l’isola odierna di Pago fu chiamata Cessa o Kessa, ma ciò nonostante i primi esploratori cercavano Cissa nel aquatorio dell’Istria occidentale per più raggioni. Perchè sembrava che Plinio il Vecchio distingueva due Cisse, una istriana e una liburnica, perchè la Notitia dignitatum menziona il procuratore di Cissa per l’Istria e Venezia, e finalmente, perchè il vescovo di Cissa Vindemio è menzionato nel 579 assieme con gli altri vescovi istriani della arcidiocesi d’Aquileia. L’autore è dell’opinione di alcuni ricercatori più recenti: che esisteva una sola Cissa, quella liburnica, e che Plinio trattava la stessa località due volte usando due fonti diverse; e poi, che è assurdo discutere di una Cissa sommersa nei pressi di Rovigno, nel stesso tempo respingendo la tesi dell’academico Suić che la Cissa antica sono infatti le isole di Brioni; e che un impianto per la produzione e la tintura dei tessuti si trovava anche a Novaglia sull’isola di Pago, per la quale fu costruito un singolare acquedotto attraverso un traforo; che il vescovo di Cissa non si trovò tra gli altri vescovi istriani sulla base di ex appartenenza giuridica, ma a causa della stessa determinazione dottrinale durante lo scisma dei »Tre Capitoli«. Lui rinforza la sua ipotesi con l’imposante numero di monumenti antichi cristiani trovati a Novaglia: tre basiliche, sei sarcofaghi di pietra datati al quinto secolo e reliquiari dei martiri dal secolo IV e V trovati in situ nel 1971.

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Pubblicato

2011-02-02

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli