Sumarno-analitički inventar fonda Bilježnički arhiv u Puli (1645.-1954.)

Autori

  • Iva Grdinić Državni arhiv u Pazinu

Parole chiave:

notariato, notai, archivi, archivi notarili, potere giudiziario, elaborazione del materiale d’archivio, storia delle istituzioni

Abstract

Il fondo HR-DAPA-903 Archivio Notarile di Pola (1645/1954) garantisce una fonte dei dati diretta e rappresentativa sul lavoro dell’Archivio Notarile Distrettuale di Pola, 1929-1947 e dei suoi predecessori – organi notarili austriaci che dopo l’anno 1854 operavano presso il Tribunale Circondariale a Rovigno, e dopo il 1918 a Pola, nonche sulla storia della tutela di una parte del materiale notarile istriano nel periodo dal 1854 fino alla seconda metà del 900. Oltre al materiale dell’Archivio Notarile Distrettuale di Pola che subito dopo la sua fondazione ha rilevato dall’abolito archivio notarile austriaco e dalla camera il materiale notarile risalente al periodo dal 1441 al 1929 (circa 1572 unità tecniche) e lo ha completamente inventariato e, in una parte elaborato e nel 1940 tutelava un totale di 2376 libri e di mazzette del materiale di provenienza notarile, all’interno del fondo vengono conservate alcune parti del materiale della Camera Notarile austriaca che finora rappresenta l’unica fonte elaborata dei dati sui membri della Camera Notarile e sui titolari all’interno delle funzioni dell’Archivio Notarile regolato in base alle norme austriache sul notariato. I documenti sorti dal lavoro degli organi notarili austriaci inseriti nell’archivio del successore italiano (verbali di consegna, 1863-1927) nonche il materiale prodotto dall’Archivio Notarile Distrettuale di Pola (1929/1954) rappresentano una fonte aggiuntiva per la storia dell’attività di alcuni notai il cui materiale oggi viene conservato in altri fondi DAPA (Archivio di Stato di Pisino) siccome contengono dati sul cambiamento della sede, sulla morte o sulla cessazione dell’attività del notaio. Questo materiale è nello stesso tempo un’importante punto di riferimento nella ricostruzione del complesso del materiale di alcuni notai nel caso non si sia conservato fino ad oggi. Le parti del fondo rappresentano una fonte aggiuntiva per lo studio del periodo dal 1945 al 1947 nonche per il processo della graduale decostruzione delle funzioni degli organi statali italiani. Nella descrizione dell’archivio notarile italiano le descrizioni archivistiche si sono concentrate sul contesto generale della sua attività – effetti e attuazione delle norme specifiche legate alle funzioni generali operative e professionali in cui hanno cercato di presentare, quanto piu possibile, le condizioni particolari nelle quali l’Archivio operava: il profilo dei dipendenti, i locali di lavoro e di conservazione nonche la comunicazione con organi superiori. Nelle descrizioni di funzioni professionali si pone l’accento sul sistema dell’elaborazione archivistica, registrazioni e conservazione del materiale nel periodo italiano. All’interno del contesto generale la descrizione offre una rassegna sintetica della storia del notariato tradizionale (fino all’anno 1814) sul territorio dell’Istria e garantisce l’accertamento del periodo in cui la funzione del notaio veniva esercitata negli uffici austriaci della magistratura civile presso i commissariati distrettuali (1814-1850). Oltre alla presentazione generale degli inizi del notariato moderno in Istria (dopo l’anno 1850) sono state confrontate le differenze tra l’ordinamento degli archivi notarili austriaci ed italiani. Nel sottofondo del materiale che fu conservato presso l’archivio notarile rappresentano la parte piu importante i libri con le trascrizioni dei testamenti (1645/1815) redatte presso l’ufficio comunale rovignese che successivamente furono consegnati all’archivio notarile austriaco insieme al materiale del notaio di Rovigno nonche i testamenti provenienti dal territorio di Pisino (1814/1850) risalenti al periodo in cui le funzioni notarili venivano esercitate presso uffici della magistratura civile e riportate nell’Archivio dalla pretura italiana successivamente all’anno 1929. Siccome il complesso del materiale notarile conservato presso l’archivio italiano non è del tutto disponibile e siccome il materiale notarile precedentemente conservato nell’Archivio oggi nel DAPA (Archivio di Stato di Pisino) conserva nella Raccolta di testamenti non aperti anche 14 fondi notarili dell’Archivio di Stato di Pisino (notai di Buie (1860-1927), Pinguente (1881-1943), Albona (1798-1947), Montona (1878-1921), Pisino (1858-1942), Parenzo (1852-1947), Pola (1626-1947), Rovigno (1597-1943), Dignano (1857-1945) e nell’Archivio di Stato di Fiume (notai di Cherso e Lussino), all’interno delle descrizioni archivistiche sono instaurate le connessioni con il materiale che oggi, in seguito alla storia di questo fondo viene conservato separatamente. L’opera indirettamente, attraverso la presentazione di diversi approcci archivistici nella conservazione ed elaborazione del materiale durante il periodo della tutela italiana (1929-1947/54) e della tutela fiumana del dopoguerra (1947/54-1991) e di quella istriana/di Pisino (dopo il 1991) sta considerando la connessione dei processi professionali nell’elaborazione del materiale d’archivio con la successiva disponibilità ed integrità del materiale archivistico nonche la disponibilità delle informazioni rilevanti per la storia delle istituzioni. 

##submission.downloads##

Pubblicato

2009-02-02

Fascicolo

Sezione

Strumenti di ricerca archivistica