Messa novella a Sanvincenti durante la guerra

Abstract

In questo articolo l'autore descrive i preparativi parrocchiali per la messa novella di don Miro Bulesic dopo aver terminato gli studi teologici a Roma. II párroco don Antonio Cukaric ha solennizzato il lieto evento con l'intervento del cappellano córale di Pola don Ratimir Beletic, che puré ha studiato teología a Roma. Assieme hanno programmato i preparativi con devozioni serali, prediche bilingui e confessioni dei fedeli. Proprio in quel periodo aveva iniziato nei dintomi il movimento partigiano capeggiato da Ivan Motika, rientrato clandestino in Istria dalla Jugoslavija per organizzare la lotta antiitaliana e antifascista. II Motika ha inviato dal suo nascondiglio due relazioni ai suoi superiori nel maggio e giugno 1943 e, non avendo altre notizie, ha descritto i suddetti awenimenti come attacco frontale alia sua organizzazione, appena iniziata e conosciuta dapochi cospiratori e rari seguaci. II rientro da Roma di don Miro Bulesic come puré la presenza a Sanvincenti di don Ratimir Beletic come predicatore e organizzatore della messa novella hanno indotto il Motika alia conclusione, ingenua o maliziosa, che l'operato dei sacerdoti é stato organizzato niente meno che dal Vaticano. Nella relazione ha incolpato puré don Ivan Pavic. Pero don Ivan Pavic era stato messo al confino dalle autoritá fasciste giá nel 1940 ad Awelino e poi a Roma dove ffequentava lo studio del diritto canónico alia Gregoriana e da Roma non si mosse durante tutto l'anno accademico 1942-1943. Aveva desiderato fortemente di intervenire alia messa novella e di conduire all'altare don Miro, che aveva preparato per il seminario e paternamente assistito durante gli studi, ma non voleva comprometiere se stesso e altri sacerdoti davanti le autoritá italiane. Le relazioni di Ivan Motika erano trattate dagli studiosi del movimento partigiano come verità indiscussa e come tale la descrivevano durante il regime comunista.