Fonti per la storia dell’economia petrolifera nella Croazia occidentale

Abstract

L’autore innanzi tutto presenta una breve rassegna degli inizi dell’economia petrolifera in Croazia, la guale risale alla metà del XlX secolo. La raffineria di Rijeka ha iniziato la propria attività nel 1883. La scella è caduta su Rijeka essendo il mare la via meno costosa per il trasporto del petrolio e perché da Rijeka alla destinazione dei derivati di petrolio, ai paesi della Monarchia austro-ungarica, il tragitto era più breve. Il fondatore della raffineria di Rijeka è stata una ditta francese con l’ausilio della Banca Generale di Credito Ungherese di Budimpešta. La sorveglianza del cantiere corne pure del lavoro della raffïneria è stata affidata ad un esperto ingegnere in chimica, Milutin Barač, il quale puo essere considerato fondatore della raffïneria di Rijeka. Ne è stato il direttore generale per 38 anni - fino al 1920. Sotto la sua guida la raffïneria ha avuto un graduale sviluppo verso uno stabilimento moderno. Egli si occupava inoltre di scienze naturali, e prendeva parte attiva alla vita culturale e sociale di Rijeka. Ad esempio, egli é stato il protettore di numerose istituzioni e societá. Come patriota croato e avversario delle pretese italiane e ungheresi nei confronti della cittá di Rijeka, con l'arrivo di D’Annunzio e caduto in disgrazia ed é stato costretto ad abbandonare il posto. Nel 1922 venne cacciato da Rijeka. Nel 1923 la raffineria divenne proprieta dello Stato italiano, il quale aveva acquistato la maggior parte delle azioni. Dopo la seconda guerra mondiale lo stabilimento si e trasformato in una raffineria piu grande della ex Jugoslavia. Oggi e la piu grande in Croazia. Sulla raffineria di Rijeka é stato scritto molto finora. Cosa comprensibile, perché essa rientra nelle piu vecchie e piu grandi raffinerie d'Europa. Gran parte della documentazione riguardante la raffineria si trova nell'Archivio storico di Rijeka. Qualcosa si puó trovare nell'Archivio di Stato della Croazia, nell'Archivio della cittá di Zagreb, nell’archivio della raffineria stessa e nella collezione privata della famiglia Baborsky di Zagreb. Gli archivi di Budimpešta e quelli italiani non sono stati ancora sufficientemente esplorati.