Le confraternité nell’Istria centrale (un cenno sul contenuto e sulla struttura délia documentazione archivistica)

Autori

  • Alojz Štoković

Abstract

Una delle caratteristiche che hanno contrassegnato [’occidente europeo nell’epoca compresa fra il decimo e il diciannovesimo secolo, è stato anche il fenomeno dell’associazionismo laico. Le associazioni il cui stimolo base era determinato da una motivazione religiosa, vengono chiamate confraternite. Considerato il loro numero e la loro ramificata attività, nonché la straordinaria influenza esercitata sulla vita pubblica e privata, sia in Europa in generale, che in questi nostri spazi geografici, ritengo che esse siano state ingiustamente trascurate e insufficientemente studiate. La documentazione archivistica custodita nell’Archivio storico di Pisino, nell’Archivio vescovile di Parenzo e negli archivi parrocchiali della diocesi di Parenzo-Pola, si trova in condizioni di poter essere messa a disposizione dei ricercatori. Anche dal solo sfoglio dei libri di gestione delle confraternite possiamo apprendere dati riguardanti attività culturalididattiche, eventi del passato, la vita religiosa dell’uomo comune, gli affari finanziari, costruzione e modo di manutenzione degli stabili profani e sacri, lavori campestri, la quantità e la specie di bestiame, la pesca. La denominazione originale del libro di gestione della confraternita è »quaderno« o, più semplicemente »libro«. La sua grandezza è pressoché sempre standardizzata con le dimensioni dell’epoca, 22 x 29, più raramente 11 x 29. Il libro come tale non è altro che una unione di piccoli fascicoli rilegati tra loro e successivamente messi in una copertina di cartone, talvolta anche di pelle. I fogli sono scritti da ambedue le parti, mentre la numerazione è riportata soltanto da un lato, ed esclusivamente in cifre arabiche. La carta è relativamente spessa e ruvida e ciò favorisce la concetrazione dell’umidità. A tale caratteristica della carta e all’inchiostro usato va attribuita la causa del deterioramento di detti quaderni. L’umidità e l’acido contenuto nell’inchiostro hanno letteralmente corroso la carta. Lo si vede soprattutto laddove la quantità dell’inchiostro è stata più abbondante, specie all’inizio della riga quando lo stilo era pieno e causava tracce più profonde. La lingua usata nei libri delle confraternite è l’italiano (versione veneta), il latino e il croato. In alcuni libri si ha l’alternanza del latino, dell’italiano e del croato. Lo stesso vale per la grafia, la quale è pressoché sempre umanistica. È presente anche la grafia glagolitica, sìa interamente (confraternite di Rozzo e Bogliuno), che nei singoli fogli (confraternite di Visinada). Verso la fine del diciottesimo secolo le fonti venete parlano di circa 600 associazioni laiche di questo genere soltanto nell’Istria veneta, mentre nell’Istria austriaca ne poteva essere poco più di un centinaio. La concentrazione maggiore delle confraternite è stata nei maggiori centri urbani: Capodistria, Umago, Rovigno, Parenzo, Pola, Pisino, Montona, Gallignana ecc. Coll’introduzione delle riforme statali nell’Impero Austro-Ungarico verso la fine del diciottesimo e all’inizio del diciannovesimo secolo e con l’applicazione della legislazione napoleonica, si ha l’inizio dell’estinzione delle confraternite, e dopo una millenaria attività ne è seguita la totale scomparsa. Una cosa, però è certa: le confraternite hanno lasciato un’orma indelebile della loro attività in questi spazi geografici, per cui vanno studiate e ricercate a fondo. 

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Pubblicato

1994-03-02

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli