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Prospetti ad andamento obliquo ed iprincipi estetici di Plotino Osservazioni sutla tesi di G. De Angelis D'Ossat

Željko Rapanić ; HR, Split, Gorička 12


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str. 33-57

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Il problema Una trentina di anni fa C. De Angelis D'Ossat puhhlicava due saggi suiprospetti ofaeeiate ad andamento ohliquo nominando cosi una comuJW caratteristica d'impianto che presentano chiese paleoeristiane a Salona ed in altre parti dell'Adriatico, anzi in varie regioni del mondo contemporaneo (nota 1, 4). Le facciate di queste ehiese non sono costruite in modo ortogonale al corpo dell'edificio ma alquanto spostate verso destra e l'asse longitudinale della chiesa non coineide con quello perpendicolare alla facciata. Simili irregolarita sono registrate pure nel Palazzo di Diocleziano a Spalato. Il problema secondo De Angelis D'Ossat diventa molto interessante partieolarmente se viene incluso nel quadro delle trattazioni estetiehe contemporanee che, serive l'autore, sono importanti per la valutazione e determinazione della gran parte dell'arehitettura tardoantica. Il presente lavoro non intende elahorare questi fenomeni arehitettonici e costruittivi (cioe andamenti obliquO assia estetici che sarebbero propri alla prassi edilizia del 3 e dei seguenti secoli, ma e orientato soltanto a mettere in dubbio la tesi del De Angelis D'Ossatfondata, come lo stesso propone, sulpasso delfilosofo plotino (205-270) delle Enneades, VI, 7, 22 (nota 7). Cosa serive De Angelis D'Ossat? Iprospetti o le faeeiate ad impianto ohliquo sarehbero secondo l'interpretazione del citato frammento del nominatofilosafo grecoromano, risultato di un principio estetico ordinato estimolato dalle disposizioni fisiologiche dell'oechio umano. Le chiese paleocristiane a Salona con tali prospetti ed impianti, propone in avanti De Angelis D'Ossat, presenterebbero questa citta come l'epicentro di tale prassi edilizia nell'Adriatico e le irregolarita di planimetrie registrate nel vicino Palazzo di Diocleziano seroirehbero da modello agli architetti cristiani del 4 e dei seguenti secoli in questa zona. In ogni modo -sono le parole del De Angelis D'Ossat -fu proprio Plotina a elogiare I'assimetria quando, nelle disuguaglianze enelle irregolarita formali della rittratistica, vide ed esalto non solo la vivacita di espressione, ma addrittura la stessa hellezza dell 'opera d'arte. Equindi persino troppo faci/e, anche se non e stato rnai tentato, trasporre tale principia in campo architettonico escorgerne metodiche intelligenti applicazioni proprio nel Palazzo dioc!ezianeo, che non solo neli'astrazione geometrica degli impianti denuneia nuove ricerehe in tal senso (nota 4, pag. 183), Le abliquita delle facciate sarehbero fondate sulle coneezioni estetiehe platiniane. Non credendo che l'oeehio dell'uomo, fisiologieamente impostato a dirigersi verso destra, potrehhe influire sul mestiere dell'architetta o del costruttore, preeisamente sul progetto di una chiesa paleoeristiana, come propane De Angelis D'Ossat, abbiamo condotto una piccola indagine ed ecco il risuitato. Esponendo le ohhiezioni sulla tesi non neghiamo il fatta che tante facciate delle chiese e di altri edi/ici del Tardo antica e del alto Medioevo sono poste obliquamente in senso destro, ma ii necessario sottolineare che esistono pure quelle con i'impianto obliqua nel senso sinistro e, para/ellamente ad une ed alle a/tre, le costmzioni con prospeti comp/etamente regolari, cioe ortogonali. Di queste diversitii non siamo in grado in questo momenta esporre una spigazione giusta o convineente. Cosa sen'lJe Plotino? Vediamo perei6 cosa serive Plotino nel passo citato da De Angelis D 'Ossat. Si deve riconoscere che anebe quaggiu la bellezza non eonsiste tanto nella simmetria quanto inveee nello splendore che brilla nella simrnetria; ed e questo che affaseina. Perche infalli il raggio della belezza splende di piu in un volto vilJente, mentre in un volto morto, prima che la sua carne e le sue proporzioni si disfacciano, ne rimane solo una traccia? Perche fra le statue sono piu belle quelle che hanno pilI vita, anche se le altre sono piu proporzionate; e un !loma brutto ma vivo epiu bello di una statua bella? Eperche egli epiu desiderabile ed epiu desiderabile perche ha un'anima, civi! perche posstede maggiomumte la fo nna del Bene e riceve i suoi colari dalla luce del Bene; l'anima, con tali colOri, si risueglia e si fa piu leggera e rende piu leggero il corpo che possiede, al quale donandosi dona tutlo il bene e la vitalita di cui esso ecapace. (G. Fap,gin, o. cit. pag. 1253.) Come dal citato passo ploliniana concordare con la proposta del De Angelis D'Ossat? Riteniamo perei6 che I'assimetria, le diwrse disuguaglianze e le irregolaritii fonnati della rilIralistica non potevano servire come un principio costmttivo trasportate lJeI campo architettonico. Seguirebbe anzi, che parecchi arcbiletti e muratori eonoscevano le tesi estetiehe p/otiniane, altri no, e i primi, seguendo il filosafo ed eloggiando l'assimetria, costruivano porspelli ofaeeiate ad andamento obliqua. lntroducendo in discussione alctmi brevi passi di Agostino, Minueio Felice e Girolama (note 20, 28-29, 31-33) l'autore illustra il tempo platiniana eposlletrarcbico, cristiano del 4 secalo che generava simili idee e proposte esteliche tanto diverse da que/le c/assiehe. Plotino non tralta l'arte del modno reale, ma l'arte del' mondo interiore dell'uomo ebe si percepisce con l'oechio dello spirito e non conl'occhio corporeo. Percio riteniamo che le sue teorie estetiche non potevano servire ne ai costruttori del Palazzo ne delle cbiese pa/eoenstiane in Salona. Osservazioni econclusione le idee pioliniane sono riflesso di tante ideologie alluali e a nostro avviso non possono essere traltate come un programma di cui disponevono archiletti omodesti mutratori del tempo.Sono lm modo di pensare che si fonnulava e modulava nei cerchi intelettuali, e secondo il nostro parere, sono del tutto fuori della prassi arehitettoniea. Riteniamo necessario souolineare che queste raffinate sfumature estetiehe si diff01u1.evano nei cerchi intelleltuali, frequ.tmtati da filosofi, relori eoralori, seriltori, alti eeti sena/oriali, dame di nabili famiglie ecco Muratori e costnlttori 7nagislri e a71ifiees senza du bbio non appartenevano a tali ambie71ti sociali dove polevano essere in grado di infannarsi delle teorie estelie/Je del filosofa greco-romano. S Beltini i R. Bianchi Bandinelh (citati dal De Angelis D'Ossa!, 110ta 25, 31) col!egano logicamente la sconda meta del 3 secolo e l'inizio del 4secolo con il tempo e le rijorme di Diocieziano. Le lora brillanti paginescritte m.ezzo secalo ja ma ancora jresche, banno servita al De Ange/is D'Ossa! a meltere il Palazzo di Spalato in relaziane con citate jrasi suli'assimetria scrite da Platino. Nei loro due libri quest'idea non estata nemmeno menzionata. In quanto alie irregolarila nelle planimetrie del Palazzo di Dioc/eziano delle quali scrive De Angelis D'Ossa/ legandole alle parole del filosoja, bisagna nOlare che da tempo hanna suscitalo viva inleresse, e la spiegazione per ora convincente estata trovata nella disposizione dellej01mazioni geologiche del terreno sul quale il monumentale palazzo era stato costnIito (nota 12). Vale anzi notare che i prospeIti obliqui delle pareccbie stnil/ure imperiali non sono visibili o percepibili dali'occbio del passcggiatore, sia entra sia juori il recinto murario, sono identiJicabili solamente nei precisi rilieui archileItonici. Non si deve pero eseludere delle imprecisioni jalte dai gromatici e in cans('guenza quelle degli architetti nel momenta nel quale instal/avano il monumentale programma del palazzo imperiale nel ambiente del piccolo golfa. Imprecisioni neli'impianto di un ediJicio accado17o anche oggi quando i costruttori dispongono di lanti mezzi sofislicati e lante apparauure modeme. Le colone di porfiro del Perntilio hanno senz'altra un diverso valore di quell'estetico ed ollico come propone De

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Hrčak ID:

82678

URI

https://hrcak.srce.hr/82678

Datum izdavanja:

24.10.2003.

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