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Dall'eredita' manoscritta di Giorgio Raguseo: alcuni aspetti del problema dell'universale
Marko Josipović
Sažetak
Con questo articolo viene proseguita la presentazione della collezione manoscritta raguseiana Dialecticarum epistolarum, iniziata nel numero 25-26 (1987) di questa stessa rivista; in esso sono trattate le quattro ultime epistole del primo libro riguardanti la nozione prima e seconda, l'esistenza e natura dell'universale e la definizione porfiriana dell'accidente.
Seguendo la dot trina scolastica, il Raguseo ritiene la nazione prima come concetto concreto direttamente rappresentativo di una rea1tà e la seconda come conoscenza riflessa o concetto astratto; in corrispondenza con la triplice operazione dell'intelletto umano, causa efficiente di tutte e due, anche se in modi diversi, pure la nozione seconda e triplice.
Nell'elaborazione del problema sull'esistenza dell'universale, il Raguseo si fonda di nuovo sugli scolastici adducendo diverse distinzioni dell'universale; secondo la sua concezione, l'universale esiste in diversi sensi: come idea nella mente divina prima della creazione delle cose, come natura communi prima della concretizzazione nelle cose singole, re ipsa in quanto attualizzato negli individui e infine nell'intelletto umano e esistenzialmente dipendente da esso come nazione seconda ouniversale logicum. Allo stesso modo, seguendo le orme di Duns Scoto, il Raguseo risponde alle questioni di Porfirio che hanno dato inizio storico alle discussioni centenarie de universalibus.
Anche nell'interpretazione della definizione porfiriana dell'acciclente il Raguseo si richiama a Scoto rilevando che l'accidente, come nozione seconda, e il predicato esterno alla natura del soggetto e contingente; il soggetto dell'accidente è la species, unica veramente definibile, che rimane quello che è con e senza l'accidente.
Ključne riječi
Hrčak ID:
83521
URI
Datum izdavanja:
3.12.1990.
Posjeta: 1.191 *