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Izvorni znanstveni članak

https://doi.org/10.32728/h2013.08

Isidoro Sain (1869 – 1932), benedettino istriano e primo vescovo di Fiume

Marko Medved orcid id orcid.org/0000-0002-2221-9121 ; Katolički bogoslovni fakultet Sveučilišta u Zagrebu, Teologija u Rijeci


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str. 207-236

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La storiografia ha completamente trascurato la figura e l’opera di Isidoro Sain, benedettino istriano e primo vescovo di Fiume. Egli nasce il 22 novembre 1869 nei pressi di Cittanova e trova la sua vocazione spirituale grazie al convento benedettino della vicina Daila. Il giovane Michele, diventato monaco benedettino, adotta il nome di Isidoro. Il suo lungo soggiorno in veste di educatore e docente a Genova, e più tardi anche in altri centri benedettini in Italia, lo porta a svolgere la funzione di abate del convento di Praglia vicino a Padova. Dopo aver svolto tale carica per due anni, papa Pio XI lo nomina amministratore apostolico di Fiume. Conduce la Chiesa di Fiume nel decennio particolarmente importante per la storia della Città di San Vito perché è proprio in quel periodo che i fiumani riescono a realizzare l’ambizione di fondare la propria diocesi, desiderio serbato da molto tempo. Dopo l’annessione della città all’Italia nel 1924, Sain inizia le trattative per la fondazione della Diocesi di Fiume. Un anno più tardi, con la bolla Supremum pastorale munus del 25 aprile 1925, papa Pio XI costituisce una diocesi plurinazionale composta da croati, italiani e sloveni. Gli aspetti principali della sua attività decennale sono la fondazione di nuove parrocchie e lo stabilimento delle strutture diocesane (seminari, capitolo, ordinariato) della nuova Diocesi di Fiume di cui fu proprio lui il primo vescovo nel 1926. Le circostanze in cui appare la nuova diocesi sono contrassegnate dall’italianizzazione della vita ecclesiastica. Erano questi gli anni di grande crisi economica e povertà a Fiume, anni in cui il nome di Sain diventa prediletto tra i cittadini più poveri per averli generosamente aiutati. Da una parte sono riconoscibili il rigore e l’esemplarità della sua vita ascetica, mentre dall’altra sono visibili certi difetti nella gestione della diocesi e a quanto pare un’infelice selezione dei collaboratori. Il suo episcopato fiumano ha segnato indelebilmente la vita pastorale e la costruzione di nuove strutture diocesane, che bisogna però interpretare nel contesto dei rapporti tra la gerarchia cattolica italiana e il fascismo italiano. Isidoro Sain muore a Fiume il 28 gennaio 1932. Dopo la breve gestione dell’amministratore apostolico Carlo Mecchia, nel 1933 diventerà Antonio Santin il secondo vescovo di Fiume, e dopo il quinquennale episcopato fiumano, dalla fine degli anni Trenta, sarà lui a condurre per quattro decenni la Diocesi di Trieste e Capodistria.

Ključne riječi

Hrčak ID:

132869

URI

https://hrcak.srce.hr/132869

Datum izdavanja:

12.12.2013.

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