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Original scientific paper

DESCRIZIONI LITURGICHE DELL’ ALTARE DI S. ANASTASIO NELLA CATTEDRALE DI SPALATO (SPLIT)

Milan Ivanišević ; Galerija umjetnina, Split


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Abstract

S. Anastasio fu martire a Salona al tempo di Diocleziano. Il suo corpo fu trasportato come reliquia nella cattedrale spalatina, secondo la tradizione appena fu istituito l’arcivescovado di Split. Per queste reliquie fu innalzato un altare a nord dell’ altare maggiore nella cattedrale. Il santo divenne capatrono dell’ arcivescovado. Il nuovo altare fu costruito nel 1209-1210. Le ricerche archeologiche eseguite nel 1974 hanno dimostrato che non ci sono resti dell’ altare più antico tranne, verosimilmente, il rilievo di un cantaro e due croci dipinte sul muro in pietra della chiesa. Lo scrivente ritiene che dell’ altare del 1209-1210, siano rimaste parte di un affresco, la cui iconografia è irriconoscibile, e sei delle otto lastre in pietra del tetto del ciborio. Il vecchio altare fu demolito quando nel 1448 il maggior architetto e scultore dalmata gotico-rinascimentale, Juraj Matejev Dalmatinac, innalzò nello stesso luogo l’altare attuale. Di questo altare non si è conservata laparte inferiore, in quanto probabilmente dopo il 1766 fu distrutto e ne fu costruito uno nuovo in pietra dipinta. Questa parte fu demolira durante i lavori del 1974 e fu riscostruita in base a un disegno del 1751.
Lo scrivente, in base al materiale archivistico dei verbali delle visitazioni pastovali e di quelle degli arcivescovi spalatini o di chi veniva mandato a loro nome, cerca di ricostruire l’apparato liturgico dell’ altare. I dati non si riferiscono alla lavorazione artistica di tali oggetti, ma solo alla loro presenza sull’ altare in un determinato momento o alla necessità di acquistarli. Non avendo le circostanze conservato molte opere e oggetti artistici fino ai nostri giorni, anche questi dati dimostrano la ricchezza di questo patrimonio nel passato. Si doveva prendere cura dell’ altre e dell’acquisto di tutto quanto era necessario la confraternita omonima (S. Anastasio), quest’ultima viveva delle donazioni ricevute direttamente o tremite testamento o per carità. Con tale denero la confraternita manteneva il sacerdote che quotidianamente e in occasione di determinate ricorronze celebrava la messa sull’ altare del santo. Spesso era necessario più di un decennio per raccogliere il denaro destinato all’ acquista degli oggetti più costosi.
Lo scrivente ha raccolto tutte le relazioni delle visitazioni conservate a Roma e a Split, e le riporta alle singole voci e in fondo al lavoro per extenso. La presentazione delle voci è accompagnata da una breve speigazione della destinazione degli oggetti nella liturgia e dalle denominazioni in latino. Il materiale d’archivio si riferisce al periodo dal 1579 al 1766.

Keywords

Hrčak ID:

143359

URI

https://hrcak.srce.hr/143359

Publication date:

22.12.1989.

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