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LA CHIESA E IL MONASTERO DI S. DOMENICO A SPLIT

Franko Oreb ; Zavod za zaštitu spomenika kulture u Splitunal


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Il complesso chiesastico – monasteriale domenicano a Split (Spalato) sorgeva sul lato orientale della città medievale, al di fuori delle mura cittadine, nelle immediate vicinanze della porta cittadina (Porta argentea), sulla odierna piazza principale (pazar). Nell’antichità qui probabilmente sorgeva la chiesa paleocristiana di S. Caterina d’Alessandria (Vergine e Martire) nel V-VI secolo. Nel medioevo, nella prima metà del XIII secolo, i domenicali edificarono in questo luogo la loro chiesa e il monastero dedicandoli a S. Caterina Vergine e Martire. Alla metà del XV secolo Andrija Aleši innalzò la capella di S. Caterina lungo il muro meridionale della chiesa domenicana. L’aspetto originario della chiesa e del monastero può essere ricostruito sulla base di un disegno di Split del 1584, giunto fino a noi, eseguioto da Angelo degli Oddi. L’interpretazione di questo disegno e la sua comparazione con i pochi e molto avari dati storici riportati nel contratto di Aleši del XV secolo per la costruzione della cappela di S. Caterina, e con i dati riportati nei regesti del generale dell’ordine domenicano, Raimundus de Capua, risalenti al 1394, e di Salvus Casetto, del 1481, che si riferiscono al monastero spalatino, rendono possibile la ricostruzione dell’aspetto di base di questo complesso. La chiesa era sicuramente a navata unica, con l’abside ad est e l’entrata principale ad ovest. Sul lato sud-orientale era stato costruito il monastero, constituito da quattro ali che racchiudevano un cortile con chiostro.
Di fronte al pericolo turco, alla metà del XVII secolo, per paura che l’esercito turco potesse accamparsi nella chiesa e nel monastero, per ordine del governo veneziano d’allora, questo complesso fu distrutto fino alle fondamenta.
Per conoscere l’arredo della chiesa prima della sua demolizione alla metà del XVII secolo, è di grande importanza la visitazione di Valier nel 1579. Da questa descrizione e dall’inventario degli altari e degli altri arredi sacri si può concludere che la chiesa domenicana a Spalato era riccamente arredata.
Passata la minaccia turca, la chiesa e il monastero furono nuovamente costruiti nello stesso luogo. In base ad un’iscrizione conservatasi la chiesa domenicana fu conclusa nel 1682.
La chiesa e il monastero sono costruiti in stile barocco. Dalla sua costruzione nella seconda metà del XVII secolo, fino agli anni trenta di questo secolo, quando la chiesa è stata ampliata, questo complesso architettonica è rimasto sostanzialmente immutato. Sebbene nel corso del XVIII e XIX secolo vi siano stati degli interventi architettonici alla chiesa e al monastero, essi non hanno influito sulla sua concezione fondamentalmente barocca. In questo periodo vi sono numerosi disegni, incisioni e riproduzioni grafiche della città di Split, su cui è rappresentato questo complesso, e in base ai quali è possibile ricostruirne l’aspetto. La chiesa era ad una sola navata con l’entrata principale sul lato occidentale e l’abside quadrata sul lato orientale, lungo il cui fianco nord si trovava il campanile. La tradizione secolare di ubicazione del complesso monasteriale dal lato sud della chiesa è mantenuta anche nel progetto barocco. Il complesso monasteriale era formato da tre ali collegate tra loro, mentre ad est il complesso monstariale era chiuso soltanto da un muro di pietra.
Dal 1932 al 1934 la chiesa domenicana si allarga e da un’unica navata passa a tre navate.
Al suo interno vi sono alcuni altari barocchi, mentre il convento possiede una ricca biblioteca con libri molti rari e di valore e manoscritti antichi.

Ključne riječi

Hrčak ID:

156864

URI

https://hrcak.srce.hr/156864

Datum izdavanja:

13.12.1990.

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