Original scientific paper
La basilica paleocristiana a Grohote sull isola di Šolta
Franko Oreb
; arheolog — konzervator Zavoda za zaštitu spomenika kul ture u Spl i tu
Abstract
Gli antichi scrittori, descrivendo le isole e la popolazione della costa adriatica orientale, fanno menzione anche dell'isola di Solta. Cosi nel Periplo di Pseudo Skylak, opera d'autore ignoto della meta del IV seco!o a.C. si nomina l'isola di Olinta (Solta) che si trova nel Golfo della Mania (Canale di Brazza). Il Ravennate l'indica con il nome di Solenta, mentre Plinio lo conosce con l'etnico Solentini. Secondo lo Skok il nome trae origine illirica. Sull'iso!a ci sono numerose tracce e localita archeologiche dei periodi preistorlco, antico e medievale. Molti ritrovati del tempo preistorico e di quello antico, dei quali Bulić scrive nel Bollettino, furono scoperti per caso, durante i lavori agricoli, e precisamente ancora alla fine del secolo passato e all'inizio del presente. Per l'appunto, aggiungendovi il fatto che finora non e stato studiato sistematicamente, Solta e per l'archeologia molto interessante. Una tra le piu importanti localita antiche trovasi a Grohote, il luogo piu grande dell'isola, vicino all'odierna parrocchia. Scavando per le fondamenta della chiesa attuale, nel 1913 furono trovate parecchie scritte antiche di carattere votivo, alcuni sarcofagi dal I al IV sec. d. C. ed alcuni sarcofagi paleocristiani del V — VI sec. A nord della chiesa parrocchiale oggi ci attraggono i residui di un'ampia basilica paleocristlana, scoperta piu di 50 anni fa. Le ricerche furono condotte a piu riprese dal 1927 — 1931 condotte dal parroco di allora don Marino Bezić con l'aiuto dei periti don Frane Bulić e Ljubo Karaman. Nel 1931 a Grohote soggiorno l'architetto danese Ejnar Dyggve il quale rilevo le fotografie architettoniche di quei ritrovati. I risultati di quello studio non furono mai pubblicati nella letteratura scientifica. Gi a negli esploratori precedenti si palesarono opinioni diverse circa la planimetria fondamenta!e della basilica nominata. Il Bulić indica trattarsi di una basilica a tre navi, mentre il Karaman ritiene
che si tratti di una sola nave. Siccome da quando fu scoperto il complesso non vi furono mai fatti interventi conservatoriali di certa importanza, esso si trovava in stato di rovina e di abbandono. Altrettanto non fu mai fatta una revisione delle ricerche di 50 anni fa, a percio questa basilica anche nella letteratura archeologica recente viene indicata come probabile trinavale, evidentamente sotto influsso del conservato contributo di Bulić. In base ai fatti riportati, l'Istituto per la tutela dei monumenti di cultura di Spalato nel corso degli anni 1978 e 1979 intraprese dapprima le ricerche archeologiche revisionali, grazie alla non concordanza circa la disposizione della planimetria della basilica tra i ricercatori precedenti, e nel 1981 inizio interventi conservatoriali piu ampi su questo complesso. Gli studi revisionali barmo eliminato il dilemma circa la planimetria fondamentale. Fu stabilito cioe trattarsi di una basilica paleocristiana piuttosto grande ma a una nave sola, dalla tipica planimetria longitudinale e con l'abside sporgente ad est. Alla parte ovest vi e aggiunto un nartece e altresl gli annessi lungo i muri perimetrali settentrionale e meridionale, che sono stati costruiti evidentemente in un periodo piu recente nello sviluppo del complesso. Fu cosi ribadita la giustezza del disegni di Dyggve del 1932, trovati nell'Archivio Dyggve che e conservato all'Istituto urbanistico della Dalmazia in Spalato. Durante le ricerche, in piu luoghi fu scoperto il pavimento della basilica a base d'intonaco. I tappeti di mosaico variopinti con ornamenti geometrici che evidentemente ricoprivano il pavimento della basilica e l'annesso accanto all'abside meridionale, negli ultimi cinquant'anni sono stati in gran parte distrutti, ad eccezione di alcuni esigui tratti davanti all'abside stessa e nell'area a sud accanto all'abside. Nel vano a sud e stato scoperto il battistero a base rettangolare, intonacato all'interno, con l'acquasantiera di pietra. Fu inoltre trovato un certo numero di frammenti di pietra e di colonnine tonde con capitelli evidentemente appartenenti alla ballaustrata della predella. Le dimensioni della basilica di Solta e il battistero accanto ci portano a concludere che si trattava della chiesa principale dell'isola in cui la popolazione isolana vaniva battezzata. Questo sarebbe un contributo in piu per la supposizione che l'atto di batesimo non fosse abbinato soltanto alle sedi vescovili, ai vescovi ed alti prelati, bensi che cio avvenisse anche nei paghi (villaggi) e che fosse affidato al clero minore. Questa localita e molto significativa per lo studio del periodo paleocristiano dell'isola, ed e appunto che ritenemmo necessario che essa venga degnamente conservata e presentata, e che grazie alla propria posizione e importanza possa diventare un punto del luogo attrattivo in senso archeologico ed anche turistico.
Keywords
Hrčak ID:
153857
URI
Publication date:
15.12.1983.
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