Filologija, No. 2, 1959.
Izvorni znanstveni članak
Toponomastica della parte nord-occidentale dell'isola di Veglia
Ive Jelenović
Sažetak
Dopo aver gettato uno sguardo retrospettivo sulla storia dell'isola di Veglia, l'autore esamina i vari dialetti ciacavi ivi parlati e ne mette in rilievo l'arcaicità. Differenze più spiccate sono avvertibili fra i dialetti delle zone nord-orientali e quelli della parte sud-occidentale dell'isola. Dall'analisi di tali differenze, e in particolare dall'antichità degli elementi linguistici, risulta evidente che i Croati s' insediarono nell'isola in due ondate successive. E certo che Vrbnik, Dobrinj e Omišalj (Castelmuschio) costituiscono le prime e le più antiche colonie slave di Veglia. Questa prima immigrazione ebbe luogo già durante i secoli VI e VlI, mentre la zona sud-occidentale dell'isola venne gradualmente colonizzata nei secoli XIV e XV dai cosi detti »Vlasi« o Morlacchi, cioè da quei Romeni slavizzati che i Frankopani trassero in quei luoghi dalle loro dimore sulle pendici della catena dei Velebit. Le popolazioni autoctone romanze cominciarono sùbito ad indietreggiare dinanzi si primi immigrati slavi e finirono col ridursi nella sola città di Veglia. Tenuto pertanto conto della gradualità dell'immigrazione croata, Veglia è nota per la varietà dei suoi dialetti: queste differenze linguistiche sono rispecchiate anche nella toponomastica dell'isola.
Nella zona relativamente angusta che si estende da Omišalj a Glavotok, studiata dall'autore, si riscontrano tre dialetti parzialmente diversi: quelli di Omišalj, di Njivice e di Dubašnica. Le differenze consistono in particolarità fonetiche e morfologiche fissate dall'autore in dodici punti principali.
All'articolo è aggiunta in fondo una lista di 450 toponimi accentati, che appaiono di volta in volta nelle forme del nominativo, genitivo, locativo e strumentale.
Ključne riječi
Hrčak ID:
165275
URI
Datum izdavanja:
11.3.1959.
Posjeta: 1.491 *