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Izvorni znanstveni članak

LA LITURGIA PALEOSLAVA NELLE DIOCESI DI SENJ E MODRUŠ E IL MESSALE DEL PARČIĆ (1893)

Mile Bogović ; Teologija u Rijeci, Područni studij Katoličkog bogoslovnog fakulteta u Zagrebu, Rijeka, Hrvatska


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str. 207-225

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Sažetak

Dopo il Concilio di Trento il nostro »glagolismo« non era - per la penuria del sapere e dell'avere - in grado di curare la stampa dei libri liturgici. Dell'aiuto prestato al Levaković e ad altri dai monaci ruteni uniati si scorgono le traccie nell'introduzione della recensione russa della lingua paleoslava nei nostri libri liturgici. Sia per la mancanza di cultura sufficiente come anche per la russificazione, il clero delle aiocesi di Senj e Modruš tralascia sempre più la pratica della lingua paleoslava nella liturgia, mentre per le parti della Messa, che si recitano a voce alta adoperano un libro, compilato nella lingua croata viva che viene chiamato Sćavet o Slavet. Tale prassi fu nell'ambito di entrambe le diocesi citate nel 19. secolo generalmente accolta. Anzi lo stesso vescovo Ježić diede nel 1824. alle stampe lo Slavet. Dopo di allora solo alcuni preti usano il messale glagolitico. Per le parti della Messa, che si proferiscono a bassa voce si adoperava il messale latino. Tale prassi cominciò a diffondersi anche in altre diocesi, ma il traguardo più avanzato in questo senso fu raggiunto proprio nelle diocesi di Senj e Modruš.
Al tempo dell'Ilirski preporod (Rinascita illirica) si diffuse la convinzione, che la »glagolica« (lingua paleoslava) era uno strumento adatto non solo per l'unificazione ecclesiale ma anche per l'unita nazionale di tutti gli Slavi. Da allora la sostengono anche coloro, che in ciò non vedono solo un privilegio ecclesiastico. Il vescovo Strossmayer insieme al Rački si adoperò soprattutto, affinchè questo privilegio venisse esteso a tutti i cattolici Slavi del sud.
Nel 1893 si pubblica il messale glagolitico nella redazione di Dragutin Parčić. Del Parčić in esso introdusse la redazione croata. Ciò non ostante il messale provocò in molte parrocchie delle diocesi di Senj e Modruš una vera rivolta. Il popolo vedeva in esso l'imposizione della prassi ortoaossa. La relazione più accesa fu in quei luoghi, dove convivevano cattolici ed ortodossi. Per di più ciò significava un regresso dato che nella Messa era stata già introdotta la lingua croata, molto piò affine al popolo di quella paleoslava, sia pure nella redazione croata. Però dopo più di un anno di opposizione il messale del Parčić è accettato in entrambe le diocesi.

Ključne riječi

Hrčak ID:

222790

URI

https://hrcak.srce.hr/222790

Datum izdavanja:

14.1.1994.

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