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Original scientific paper

https://doi.org/10.32728/tab.17.2020.13

Etica e politica di Lorenzo il Magnifico

Luisa Secchi Tarugi


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page 331-343

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Abstract

Lorenzo de’ Medici, uomo di profonda fede, data la mirabile educazione ricevuta in famiglia, accettò il governo della città dopo la morte del padre, Piero il Gottoso, come dovere, sentendone il peso, data la sua giovane età di 21 anni, secondo quanto lui stesso dice “mal volentieri accettai”. In tutta la sua vita, non molto lunga, privilegiò come fine il conseguimento del bene comune e non il proprio interesse. Attento anche alle situazioni dei meno fortunati, come il popolo fiorentino e i contadini del Mugello, si rivelò un abile politico che riuscì ad equilibrare la politica dei vari staterelli italiani, ma non dimenticò mai quale fosse il traguardo vero della vita dell’uomo e cioè guardare verso Dio staccandosi dalle ambizioni della vita terrena. Soprattutto raccomandò ai figli di saper governare diventando esempio “perché il signore deve essere servo de’ suoi servi” come scrive nella Sacra rappresentazione di Giovanni e Paolo messa in scena il 17 febbraio 1491 nella Compagnia del Vangelista.

Keywords

Lorenzo il Magnifico, Lucrezia Tornabuoni, Marsilio Ficino, religiosità, politica

Hrčak ID:

246137

URI

https://hrcak.srce.hr/246137

Publication date:

1.10.2020.

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