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Original scientific paper

UNO STIPO DAL PALAZZO DEL RETTORE DI DUBROVNIK

Pavica Vilać ; dubrovački muzeji, Knežev dvor, Dubrovnik


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page 269-289

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Abstract

Lo stipo, il mobile più lussuoso e più importante del XVII secolo, oltre che a riporre i gioielli, era destinato ad uso personale, politico o devozionale. Abbellito dai materiali più pregiati e dalle tecniche decorative più svariate era un'opera d'arte. Comparve alla fine del XVI secolo, raggiunse il massimo del suo sviluppo in epoca barocca. Dai primi del XVIII secolo scomparve come tipo di arredo. Il palazzo del Rettore a Ragusa (Dubrovnik) possiede nel suo fondo uno dei più imponenti e più ricchi stipi in Croazia. I dati fornitici dai documenti museali su questo mobile erano pochi e incerti, e ci siamo per questo assunti il compito dell'attribuzione e della datazione di questo capolavoro delle arti applicate che è sicuramente il pezzo d'arredamento di maggior valore nella collezione del Museo. Il mobiletto in questione appartiene al tipo di armadietto con edicola. Di forme molto pronunciate nella faccia anteriore, di aspetto architettonico, decorato da vetri dipinti, sta su un piedistallo intagliato e dorato. La struttura portante in abete è rivestita di legni pregiati, ebano, imitazione d'ebano, tartaruga, e palisandro. Il repertorio delle composizioni dipinte a tempera sulla parte posteriore del vetro è costituito da scene e figure della mitologia antica, e da vedute anticheggianti. Il barocco maturo si riconosceva nell'eccessiva decorazione, mossa al massimo, sul piedistallo, nella simmetricità della composizione, nel pronunziato motivo centrale, nello splendore della doratura e dei materiali pregiati, e nelle dinamiche composizioni dipinte sui vetri . La sovrabbondanza della decorazione e le parti del piedistallo poco definite sono caratteristici dell'Italia meridionale che riprende i motivi decorativi e i tipi dell'arredo romano e li ripete senza la nota raffinatezza. Lo stile delle scene dipinte per il virtuosismo dell'esecuzione e l'uso dei fossi e degli azzuri ispirati alla pittura veneziana presentava massime somiglianze con quello di Luca Giordano (1632-1705), artista napoletano che realizzava composizioni decorative. La comparazione del nostro esemplare con due stipi simili, che si trovano a Firenze, ha confermato le nostre ipotesi. Lo stipo di Ragusa proviene da Napoli e può essere datato alla fine del Settecento. I dipinti su vetro, le cornici in ebano e tartaruga, e perfino il piedistallo riccamente intagliato sono del tutto tipici della bottega del celebre maestro Luca Giordano. I motivi decorativi non sono opera del maestro ma degli suoi aiuti e allievi che lavoravano in serie. Interessante è che questo stipo oltre alla sua specifica destinazione sia anche portatore di un messaggio didattico-morale tramite il programma iconologico dipinto sulla sua faccia anteriore.

Keywords

Hrčak ID:

110419

URI

https://hrcak.srce.hr/110419

Publication date:

11.8.1998.

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