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Original scientific paper

IL BALLATOIO NELL`ARCHITETTURA D`ABITAZIONE A DUBROVNIK NEL XV SECOLO

Nada Grujić ; Filozofski fakultet, Zadar


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page 137-153

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Abstract

La parola ballatorium o ballatoio, che compare nelle norme statuarie e nei contratti edilizi nel periodo dal XIII al XV sec. indica una importante componente tipologica dell'architettura d'abitazione. Ma questo termine si traduce in maniera diversa e spesso è posto in relazione ad altri e più tardi suoi significati. Dall'architettura medioevale la parola ballatoio-corridoio (cammino di ronda) difensivo aggettante su mensole-passa nell'architettura d'abitazione come coronamento delle case-torri, delle torri civiche e dei pallazzi: la funzione utilitaria è sostituita da quella decorativa, e il ballatoio diventa anche uno status simbol. Il ballatoio può essere aperto a terrazza o coperto a loggia, e si chiama balcone solo quando è molto lungo e gira intorno a tutto o a parte dell 'edificio. In questo contesto lo troviamo a Ragusa (Dubrovnik) ai primi del XV sec. sull palazzo di Sandalj Hranić (distrutto nel terremoto del 1667). Il suo ballatorium de lapide si menziona in due contratti. Un contratto del 1422 testimonia che lo realizzò Bonino da Milano. Un contratto del 1421 stipulato da maestro Antonio, collaboratore do Bonino, e da Radivoj Bogetić parla della sua forma. Il ballatoio era lungo ca. 14m; le sue 18 lastre (piange) poggiavano su 36 mensole (ovvero 18 mensole doppie); era recinto da una balaustra a co/fon elle e archetti. Aveva un ballatoio simile anche una casa un po' più tarda a Prijeko. I resti di 10 mensole doppie provano che il ballatoio correva lungo la sua facciata sud e parte della facciata ovest. 153 Sul ballatoio del palazzo di Sandalj Hranić (poi dell' herceg Stjepan Vukčić Kosača) si svolgono restauri nel 1495; nel 1501 gli scalpellini di Curzola (Korčula) realizzano una nuova balaustra per il ballatoio che però si menziona ogni volta come solario-solarium. Imitando questo palazzo, nel 1492, si realizza una balaustra e 36 mensole a teste di leone per il solario del pallazzo di Frano S. Benešić. La constatazione che nel XV sec. la parola ballatoio è sostituita dal termine salario è importante anche per l'aspetto urbanistico della città medioevale. Molti solari che si menzionano negli. Statuti delle città dalmate e in altri documenti del XIII e XIV sec. indicano appunto l'ultimo piano aggettante su mensole o un lungo balcone. In questo contesto compaiono anche nei divieti di costruzione e negli ordini di demolizione.: il solario non disturbava per la sua altezza, ma per la sua sporgenza. Una interpretazione errata e superficiale del termine causa un impoverimento dell'immagine urbana complessiva. Con l'uso della denominazione ballatorio, solario e balcone secondo l'originale si potrebbe in risalto tutta la varietà di forme dell'architettura d'abitazione a partire dal XIll sec. e anche la trasposizione nella costruzione in pietra del XIV e XV sec. di alcune parti caratteristiche della costruzione in legno. L'esempio del termine ballatoio dimostra che la scomparsa di una parola non significa anche la scomparsa della forma architettonica che definisce. A Ragusa non si è conservato un solo ballatoio esterno in pietra. A Curzola, invece, si è mantenuto per secoli un tipo di palazzo con lunghi balconi sulla facciata, ma anche neo cortili dove hanno funzione di collegamento orizzontale.

Keywords

Hrčak ID:

110479

URI

https://hrcak.srce.hr/110479

Publication date:

11.8.1998.

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