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Original scientific paper

UNA BOTTEGA SPALATINA PRIMO ROMANICA DEL TERZO QUARTO DELL` XI SECOLO

Tonči Burić ; Split, Muzej hrvatskih arheoloških spomenika


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page 207-219

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Abstract

La recinzione d'altare della chiesetta di S. Martino a Spalato, l'unica conservatasi in situ lungo la nostra costa, per la concezione dei motivi e delle composizioni scolpiti su di essa, si collega strettamente a una parte dei frammenti scultorei ritrovati nel corso degli scavi della vicina chiesa di S. Arniro-Eufemia (ex S. Benedetto), a un gruppo minore di frammenti dello stesso tipo provenienti da una chiesa traurina non identificata, ed ancora a un frammento trovato nella chiesa di S. Lorenzo a Donje Polje di Sebenico. L'espressione artistica generale del gruppo così definito appartiene al primo romanico. Accanto a un minor numero di motivi più antichi, preromanici, prevalgono quelli che rivelano chiaramente lo spirito di una nuova epoca nell'arte, la nascita dello stile romanico. Si tratta di serie di motivi vegetali stilizzati, a viticcio e a palmetta, profili a zig-zig, capitelli specifici del cancellum, e in particolare raffigurazioni di animali mistici: grifoni e teste di serpente; come riflesso di rappresentazioni tipiche delle stoffe orientali. Anche accanto all' accentuato fenomeno della modificazione degli elementi decorativi fondamentali in più varianti questo gruppo può essere sicuramente distinto dalle simili realizzazioni contemporanee ed attribuito ad una bottega di lapicidi e scultori con un suo programma già elaborato, e le cui opere sono confermate lungo la costa della Dalmazia centrale, a Split (Spalato), Trogir (Traù) e Šibenik (Sebenico). La nota distintiva delle realizzazioni di questa bottega sono i motivi a testa di serpente, come singolare firma del maestro-lapicida, e in particolare il tipo di septum (S. Martino, S. Benedetto, e Trogir), dove in origine si trovavano tende o forse icone lignee. Con ciò essa si distingue della serie di botteghe più antiche e contemporanee che realizzano le consuete recinzioni con plutei. Con questa novità si preannuncia contemporaneamente anche il rinnovamento della recinzione in generale, la qual cosa sarà realizzata al principio del XII sec. nelle chiese romaniche, come conseguenza di cambiamenti di contenuto nella liturgia. Fonti scritte rendono possibile una datazione più da vicino di questa bottega. Il documentodella fondazione del convento delle benedettine a Split (1068), che sorse (ca.1060/61) intorno alla preesistente chiesa di S. Benedetto, è l'ossatura cronologica conl'aiuto della quale l'attività della bottega viene datata agli anni sessanta e settanta del sec.XI. La fondazione stessa del convento è parte dell'ampio programma del vescovo spalatino Lovro (1059/60-1099), figura chiave della storia ecclesiastica e laica croate dell' XI sec. Egli, insieme al vescovo traurino Ivan (1064-111 0), è il maggior rappresentante del grande movimento riformatore nella chiesa di Roma, iniziato a Cluny, e che raggiunse il suo apiceproprio al tempo di Lovro e di papa Gregorio VII. Nel corso di questi importanti avvenimenti Lovro e i riformisti riportarono la vittoria e con ciò assicurarono definitivamente alla chiesa di Roma il predominio sulla costa adriatico -orientale, e alla Croazia il duraturo ingresso nella cerchia culturale civilizzatrice europeo-occidentale. Fondando il convento, Lovro diede alle benedettine la chiesa di S. Benedetto e la chiesetta di S. Martino, che esse ristrutturarono e dotarono di arredi moderni, del primoromanico, e di opere di plastica architettonica. Questo lavoro fu svolto dalla bottega inquestione, che, oltre che per chiese, lavorò anche per edifici d'abitazione- come per esempio alcune bifore a Split -la qualcosa è ugualmente una novità del primo romanico, a cui è cronologicamente congruente anche l'iscrizione paleografica sulla trabeazione di S.Martino. Accanto ai gruppi di botteghe già noti: di Zadar-Knin, di Zadar-Split e romanica di Knin, anche questa bottega spalatina mostra esemplarmente l'evoluzione della scultura nel sec. XI in Croazia e in Dalmazia, che s'inserisce nel contesto generale di quest'epoca in Europa. Accanto a questa bottega principale, se ne delineano altre due della metà e dellaseconda metà dell'XI sec., che avevano il loro centro a Split-Trogir. Con il completamento del loro studio si renderà ancor meglio l'immagine della nostra scultura primo romanica e delle condizioni della società in cui si sviluppò.

Keywords

Hrčak ID:

117886

URI

https://hrcak.srce.hr/117886

Publication date:

10.2.1992.

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