Original scientific paper
Vladimir Ardalic su se stesso e sugli altri - altri e Ardalić
Drago Roksandić
Abstract
Uno dei più pubblicati contribuenti del Codice per vita e costumi popolari di Slavi meridionali, autodidatto e dotato di Bukovica, Vladimir Ardalić, era anche in modo socio-culturale uno dei più marginali tra i collaboratori della rivista. La sua educazione
formale era limitata a tre anni di scuola elementare, ma la sua conoscenza, la memoria culturale e la fantasia, soprattutto, acquisitati nella casa di zio Giacobbe, il parroco di Đevrske e in compagnia della sua fi glia Ljubica, hanno liberato nel dotato Vladimir l’energia creativa che potrebbe materializzarsi in grandi progetti etnografi ci di Codice per vita e costumi popolari di Slavi meridionali, meglio a dire da dr. Antun Radić e, dall’altra parte, da frate Lujo Maruna e la sua Società antiquaria croata. Indipendentemente da altri contesti, la cooperazione negli anni più fertili di Ardalić era politicamente orientata. Era in entrambi i casi, uno dei rari contribuenti “ortodossi croati”, che, nelle sue credenze e suoi comportamenti era estremamente ambivalente. Antun Radić e Dragutin Boranić, ognuno a suo modo incoraggiava la creatività di Ardalić e, allo stesso tempo,
ovviamente, non possono trovare un modo appropriato per comunicare con l’uomo con cui la cooperazione non poteva essere semplice e ridotta a una convenzione non vincolante borghese. L’ esperienza di Ardalić avvia alle polemiche profonde nel lavoro
del Comitato per vita e costumi popolare dell’Accademia, che il progetto elite e culturale della “scoperta del popolo” voleva lavorare, contando sul talento di gente “comune”, mentre si affaccia che per la sua attuazione è stata necessaria e opportuna la cultura della comunicazione. Il fatto che Vladimir Ardalić per gli anno, fi no al 1913, è stato uno dei collaboratori più stretti e di maggior successo di frate Lujo Marun nella Società antiquaria croata, rende Ardalić ancora più intrigante in modo ricercatore, in questo caso, tanto più che il frate Lujo Marun era particolarmente ingegnoso archeologo con tutti i vantaggi e tutte le mancevolezze di tale status nel momento in cui l’archeologia medievale Croata è stata al suo inizio, ma nel momento in cui l’archeologia professionale in Europa, così come nel territorio di Croazia è stata raggiunta un notevole livello dello sviluppo. In questo caso, si è anche parlato di un progetto élite nazionale, ma anche un
progetto in cui c’era molto spazio per gli amatori creativi, per tutte le conseguenze buone e cattive di una tale situazione.
Keywords
Vladimir Ardalić e Antun Radić; Dragutin Boranić; frate Lujo Marun; etnologia croata e archeologia croata; ortodossi croati; serbi in Dalmazia; 19 e 20 secolo
Hrčak ID:
118053
URI
Publication date:
8.5.2012.
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