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Hum. Un ciclo di pitture murali romanico-bizantine
Branko Fučić
Abstract
Nel 1947 un frammentario ciclo di pitture murali viene scoperto dali'autore neIl'antica chiesa romanica di S. Girolamo sul cimitero di Hum (Colmo, Istria).
Una ricostruzione completa del suo originale programma iconografico non č piu possibile neIl'attuale stato di conservazione. Tuttavia la scena della Visitazione, esistente nella prima campata della parete meridionale, indica che lungo quella ne susseguivano le altre deli'Infanzia di Cristo, ora totalmente distrutte. La parete settentrionale occupano le scene della Passione: I'Ultima Cena e il Bacio di Giuda ( r idotte in piccoli f rammenti), la Crocifissione, la Deposizione daIla croce e la Deposizione nella Tomba. Sull'arco trionfale figura I'Annunciazione. Nei catino delI'apside, in una vesta lacuna, č da congetturare forsa una
Maiestas Domini oppure una Deisis, e similmente svIla parete occidentale, ora del tutto spoglia, č da supporre uno dei temi escatologici, p. e. un Giudizio finale. Su I 'unico frammentc
superstite del registro inferiore che in guisa del consueto drappeggio
dipinto filava sotto il ciclo cristologico č identificata una scena del martirio di S. Lorenzo; eseguita questa in rnonocromia rossa ed imitante un tessuto»istoriatoc, ricamato.
Nell' iconografia del ciclo di Hum č evidente una costellazione transitoria e compromessa tra le formule occidentali romaniche e quelle della eta media bizantina, concordandosi ambedue nel sec. XII in una zona geografica di contatto, qual'č I'alta Italia, regione subalpina, Veneto, Friuli (Aquileia) e l’Istria stessa.
Tale costellazione mostra anche il l inguaggio stilistico: i l mondo romanico vi č profondamente impregnato di forme bizantine
della eth di mezzo, le quali caratterizzano I'eredita ellenistlca e i progredienti manierismi grafici (specialmente nelle lumeggiature). Tale linguaggio, non identificabile coi espressionismi delle pitture aquileiesi (la cripta), ne con sviluppo locale dei mosaici veneziani, neppure coi derivati subalpini (HocheppanCastell' Appiano neIl' Alto Adige), trova pochi raffronti nei monumenti italo-bizantini (certe associazioni coi frammenti di Salzi, colle pitture a San Zeno di Verona e coi mosaici muranesi) cosi che la scoperta delle pitture di Hum ci appare piuttosto
come una nuova pietra miliare nelle vie dei inf lussi e di echi delI'arte comnena (oggi maglio nota anche nella sua irradiazione nella regione balcanica: Nerezi, Kurbinovo ecc.) nel suo diffondersi attraverso I'Alto Adriatico verso il continente.
Cospicue qualith figurative delle pitture di Hum, non spiegabili daIle forze creative nonchč della volontš delI'ambiente agrario istriano, risultano daIla volonta della signoria feudale deli'epoca, concretamente dal patriarcato d'Aquileia, cui nel XII secolo appartenne tra gli al tr i feudi istriani anche quello di Hum.
Basandosi su I'analisi iconografica e stilistica, I'autore propone una datazione fra la seconda meta del sec. XII e i l pr incipio o — al massimo — la prima meta del sec. XIII.
Un graffito croato-glagolito, contenente un'annotazione delle messe gregoriane, celebrate da un prete glagolita di Hum per I'anima del defunto »fabbro Martinoc e datata — secondo i criteri paleografici — nella prima meta del sec. XIII, si pone in qualitš del terminus ante quem alle pitture in parola.
Keywords
Hrčak ID:
157851
URI
Publication date:
15.12.1964.
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