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Original scientific paper

https://doi.org/10.32728/tab.13.2.2015.11

"Una storia semplice". Ovvero La chiave d’oro di Giovanni Verga

Fabrizio Fioretti


Full text: italian pdf 372 Kb

page 148-164

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Abstract

Il lavoro ha come soggetto la novella La chiave d’oro di Giovanni Verga. Scritta nel 1883, non solo è l’unico tentativo dell’autore catanese di descrivere il fenomeno mafioso ma rappresenta anche uno dei documenti letterari più lucidi sulla mafia fino a Leonardo Sciascia. Ad una attenta e minuziosa lettura della novella, infatti, emerge chiaramente come, nascosti tra i dialoghi e gli atteggiamenti dei personaggi messi in scena, Verga riesca a descrivere l’omertà, il sistema parassitario di estorsione – protezione nonché la corruzione dei funzionari statali; tutti atteggiamenti e metodi tipici della mafia. Nonostante il messaggio di ferma condanna verso questo fenomeno, le analisi critiche, soprattutto recenti, hanno presentato questa novella sotto un profilo ben diverso. Seguendo infatti quanto riportato da Massimo Onofri nel suo Tutti a cena da don Mariano emerge l’idea che Verga abbia tentato di eludere il problema mafia in quanto restio a ripubblicare la novella. Sempre dal dibattito critico emerge poi la convinzione che La chiave d’oro fosse così pericolosa per l’immagine della Sicilia che Capuana si è visto costretto a riscriverla e a proporne una variante più semplice. Nel corso di questo lavoro però non ci si è solo limitati ad una distaccata analisi teorica bensì, laddove possibile, si è tentato anche di confutare alcune delle teorie presentate giungendo alla conclusione che, sebbene suggestive, la novella dovrebbe essere letta per quello che è ovvero una rappresentazione critica del fenomeno mafioso.

Keywords

Sicilia; società; storia; mafia; Massimo Onofri; Leonardo Sciascia; Matteo Di Gesù

Hrčak ID:

159013

URI

https://hrcak.srce.hr/159013

Publication date:

18.12.2015.

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