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Original scientific paper

https://doi.org/10.30925/zpfsr.38.3.3

L’ANIMA, LE SUE VIE PRINCIPALI E TRAVERSE, IL CONTROLLO SOCIALE E IL CAPITALISMO

Zoran Kanduč ; Institute for Criminology Faculty of Law, Ljubljana, Slovenia


Full text: slovenian pdf 540 Kb

page 985-1022

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Abstract

Il testo introduce alla riflessione sui rapporti tra il corpo e l’„anima“, o meglio gli stati dell’anima, posto che tale entità metafisica non esiste nel mondo oggettivo, né in quello soggettivo – a differenza del concreto, involontario mutevole corso delle esperienze coscienti (le quali per il soggetto sono qualcosa di più realistico, sebbene non sappiamo come sorgano e a che cosa servano). Non è nemmeno possibile basare o spiegare gli stati dell’animo fondandosi sulla teoria evolutiva. L’anima (nella sua forma unica ed immortale) donata agli umani da Dio, esiste soltanto in una prospettiva religiosa. Essa è unicamente „intersoggettiva“ nella fantasia collettiva nel dialogo con la realtà, benché abbia un’influenza affatto trascurabile su di un numero considerevole di persone – non solo credenti. Nondimeno, i dommatici delle scienze biologiche continuano ad incrinare la fede nell’esistenza di una volontà libera e di un indipendente, invisibile ed autentico (“reale“) io, il quale in un’ottica di umanesimo liberale rappresenta la fonte ultima del senso, delle decisioni economiche e dei giudizi estetici, morali e politici. La parte centrale del testo si compone dell’analisi della comprensione della spiritualità umana e della sua influenza sull’organizzazione del controllo sociale, sull’espressione del potere e sulla giustificazione delle gerarchie. Quest’ultime, di regola, sono sempre immaginarie, ma che col passare del tempo stanno diventando sempre più tangibili empiricamente e concrete, quali oscuri oracoli, che si realizzano di per sé – fino a quando „essi ed esse che si trovano sotto
„(verosimilmente soggetti di valore inferiore e trascurati, usati, sfruttati o, addirittura, detestati) mediante la lotta politica non inizino a metterle in discussione. Ciò nella storia avviene molto raramente; molto lentamente e non sempre con successo. A tale riguardo, particolare attenzione viene dedicata alla scoperta ed allo studio dei differenti significati della parola - fortemente condizionata nell’aspetto emotivo
- „libertà „. Nella parte conclusiva del lavoro si tratta dei disturbi mentali e della normalità e ciò principalmente con riguardo al comportamento violento ed ai diversi modi che i singoli hanno di confrontarsi con il problema „della troppo umana“ sopportazione, quale (probabilmente irreparabile) sofferenza, che non ti assale a causa di questa o quella sfortuna, della cattiva sorte o dell’avversa costellazione degli astri;
ma soltanto perché sei vivo e perché come essere vivente – colto nell’insuccesso della non venuta al mondo – che seco porta i meccanismi naturali che solitamente vengono imputati a numerose sfortune sociali, culturali e interpersonali. Nel modo più breve e più eccessivo: l’esistenza umana = disturbo dell’anima. Tale sofferenza al giorno d’oggi si risolve sempre di più acquistando beni commerciali e servizi che promettono di vivere sensazioni piacevoli (e eo ipso la gioia) e consumando farmaci oppure stupefacenti (legali ed illegali), i quali direttamente mutano il sistema biochimico del soggetto. Ciò comporta effetti criminogeni più che tangibili, poiché la maggiore parte dei comportamenti criminali indirettamente o direttamente è collegata con la ricerca della felicità da parte del singolo (nella nostalgia delle sensazioni piacevoli e nella intolleranza delle sensazioni sgradevoli).

Keywords

spiritualità; corpo; controllo; potere; gerarchia; libertà; autocontrollo; disturbi mentali; violenza

Hrčak ID:

193707

URI

https://hrcak.srce.hr/193707

Publication date:

30.12.2017.

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