Skip to the main content

Conference paper

Marko Medved ; Theology of Rijeka, Dislocated Studies of Catholic Faculty of Theology, University of Zagreb, Rijeka, Croatia


Full text: croatian pdf 284 Kb

page 285-294

downloads: 230

cite


Abstract

La Ratio studiorum dei primi cinquant’anni di vita del seminario di Segna è contraddistinta dalla concezione giuseppinista dei rapporti tra Chiesa e Stato vigente nella monarchia dalla metà del Settecento. Tale concezione, opposta a quella romana, ha come scopo dare ai futuri sacerdoti una formazione pastorale secondo la visione dello stato illuminista. Questa visione austriaca nonostante la ragionevolezza di aver basato la formazione del clero sulla teologia pastorale fu compromesso dalla volontà dello stato di formare un clero che fosse una specie di impiegato statale con il compito di plasmare il buon cittadino piuttosto che avvicinare i credenti a Dio. Il sacerdote non ha soltanto lo scopo di portare la Buona novella al popolo, cioé di evangelizzare, ma egli deve essere altresì maestro del popolo, impegnato nell’educazione di tutto ciò che aiuta il progresso della società e serve al bene comune. Tre professori nel corso di due anni del corso filosofico insegnavano: logica, metafisica e filosofia morale, matematica pura e appliccata, fisica. I quattro professori iniziali del liceo teologico insegnavano ognuno due materie nel corso di quattro anni: a) storia della Chiesa e diritto canonico, b) sacra scrittura: Antico e Nuovo Testamento, c) dogmatica, d) morale e pastorale. Lo stato decideva e stabiliva le materie, il corso di studio, gli autori dei testi seguiti nelle lezioni. Il corpo docenti era tenuto a sostenere gli esami di stato per poter insegnare.

Keywords

Seminario di Segna; Ratio studiorum; teologia; filosofia

Hrčak ID:

219640

URI

https://hrcak.srce.hr/219640

Publication date:

3.12.2007.

Article data in other languages: croatian

Visits: 667 *