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Il cofanetto eburneo a rosette di Pirano e la rinascenza macedone nell’alto Adriatico

Giovanni Luca


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Abstract

IL COFANETTO EBURNEO A ROSETTE DI PIRANO E LA
RINASCENZA MACEDONE NELL’ALTO ADRIATICO

Giovanni LUCA

La classe di manufatti conosciuta come i cofanetti eburnei a rosette rappresenta una fase
culturale della storia artistica di Costantinopoli e della sua area, nella quale è avvertito in misura
estremamente vitale il richiamo al retaggio ellenistico, cui si indirizza la modalità produttiva
dei decenni più prossimi alla ripresa della creazione figurativa, dopo la crisi iconoclastica.
È una tappa fondamentale dell’intera corrente estetica, ossia della Rinascenza macedone o
mediobizantina: l’evoluzione della lingua artistica ricomincia in sostanza da dove era stata
costretta a interrompersi, al primo quarto dell’ VIII secolo, proprio mentre in Occidente, nelle
regioni che guardano l’Adriatico, fioriva un’altra rinascenza, quella liutprandea, non senza il
prezioso contributo di nozioni figurative greco-bizantine, esportate da emigranti in fuga da
situazioni politiche avverse.
Tra il X e l’XI secolo si colloca la produzione principale dei cofanetti eburnei a rosette che,
a causa della cospicua richiesta da parte dei ceti agiati, finisce per alterare le caratteristiche dei
primi esemplari, da un lato smembrando per economia le scene complesse originarie in tante
placchette con rispettivi soggetti, e dall’altro serializzando gli stessi personaggi, portandoli a
perdere la loro identità. Così negli ultimi decenni di produzione anche le figure più illustri
come Ippolito furono equiparate nelle sembianze ai putti, che abitualmente comparivano
a corollario delle scene a contenuto profano: è il caso del cofanetto di Capodistria (metà
dell’XI sec.).
All’artefice del cofanetto collocato presso il Museo archeologico dell’Istria a Pola (fine X
- inizio XI sec.) va invece riconosciuta la capacità di trasformare i tratti classici del modello
capostipite - l’esemplare di Veroli, ora al Victoria and Albert Museum di Londra - secondo
la propria lingua figurativa, pur non discostandosi molto dai contenuti iconografici, permettendoci
per questo di ricostruire la linea diretta che lega i due manufatti e di stabilire per
il cofanetto di Pola una cronologia non tanto distante da quella di Veroli (databile alla terzo
quarto del X sec.).
La presenza frequente di strumenti e di suonatori nei vari esemplari di questa categoria
fornisce all’analisi storico-artistica un valido parametro di raffronto aggiuntivo, consentendo
di stabilire ulteriori nessi tra i modelli e il loro impiego, ma soprattutto le contaminazioni tra
gli artisti e le deformazioni iconografiche.

Keywords

Museo Archeologico dell’Istria a Pola; cofanetto eburneo; età mediobizantina

Hrčak ID:

34477

URI

https://hrcak.srce.hr/34477

Publication date:

15.11.2008.

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