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Marko Jerković


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page 92-107

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Abstract

L'insegnamenro della religione nelle scuore pubbliche in
Croazia, come anche nel resto della Jugoslavia, venne gradualmente
ostacolato dalla fine della seconda guerra mondiale finche non si giunse al divieto totale il 1. febbraio 1952. Gli insegnanti della religione non ricevono dallo stato il permesso di insegnare la religione nelle scuolee allo stesso tempo lo stato impediva di tenere l'insegnamento nelle chiesee sagrestie. Contro quesro e contro gli altri modi di ateizazzione sistematica protestarono i vescovi cattolici rivolgendo al nuovo potere comunista le lettere di protesta. Nello stesso tempo i vescovi incoraggiavano con le lettere pastorali i fedeli di educare i propri figli nella fede. Secondo principio 'Quantum potes tantum aude', la Sezione per la catechesi e predicazione dell'Istituto pastorale diocesano sotro la guida di Stjepan Bauerlein, il futuro vescovo, dava i consigli ai sacerdoti della diocesi di Đakovo e di Srijem di come comportarsi nelle situazioni cosi complesse. Con I'abolizione dell'insegnamento della religione in tutte le scuole pubbliche, dopo il 1. febbraio 1952., si poteva, secondo il decreto del Consiglio per l'istruzione, le scienze la cultura organizzare I' insegnamento della religione nelle chiese e sagrestie. E qui comincia una nuova storia dell'educazione religiosa nella Croazia del dopoguerra.

Keywords

Hrčak ID:

37637

URI

https://hrcak.srce.hr/37637

Publication date:

24.9.1993.

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