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IL PROGRAMMA ICONOGRAPHICO DELLA PREDELLA DEL "POLITTICO DI UGLJAN"

Emil Hilje ; Filozofski fakultet u Zadru


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Il grande dipinto d'altare a più elementi, proveniente dal convento di S. Girolamo a Ugljan, che si conserva nel tesoro del convento di S. Francesco a Zara, chiamato »polittico di Ugljan«, è l'opera più rappresentativa della pittura gotica dalmata. Numerosi esperti si sono occupati del problema della paternità del polittico, e dei suoi caratteri artistici, mentre in proporzione è stata dedicata poca attenzione alla sua analisi iconografica, che si è limitata all'identificazione delle figure dei santi. Ma, ancora meno attenzione è stata rivolta al programma iconografico della predella, che è sempre stata trattata come un elemento tradizionale su cui in maniera standard si dipingono le figure di Cristo e dei dodici apostoli, e per questo non vi sono stati tentativi di identificare con precisione le singole figure. Proprio il programma iconografico della predella del »polittico di Ugljan«, invece, è di eccezionale interesse sia dal punto di vista del senso dell'intera scena sia dal punto di vista del rapporto con altre opere della pittura gotica zaratina, e di alcuni problemi culturologici più ampi ai quali rimanda. La singola identificazione delle figure degli apostoli grazie agli attributi, alle fisionomie caratteristiche, alla disposizione rispetto alla figura centrale di Cristo, e ai cartigli con frammenti del »Credo« che alcuni apostoli reggono, rivela che tra i dodici apostoli manca S. Paolo, e che al suo posto come dodicesimo appare S. Matteo. Ciò suggerisce che il pittore non era intenzionato a dipingere la rappresentazione schematica dei dodici apostoli, ma una scena precisamente definita. La presenza dell`apostolo Matteo, scelto dopo il tradimento di Guida, indica che si tratta di un momento ben definito, immediatamente dopo la crocifissione di Cristo, mentre i cartigli con frammenti del »Credo« testimoniano che le figure degli apostoli hanno funzione simbolica di prima comunità umana. É per questo possibile accertare che il pittore ha posto di fronte all'osservatore una scena riconoscibile - la rappresentazione dei dodici apostoli che nella scena finale della »Passione di Cristo« in occasione delle festività pasquali recitano il »Credo«, testimoniando la fondazione della Ecclesia - la comunità dei cristiani. Ovviamente, la trasposizione del teatro medioevale nella severa forma del polittico richiede il passaggio dal campo della vicenda vissuta immediatamente sensibile a quello simbolico-associativo. Certamente l'autore del »polittico di Ugljan«, il pittore zaratino Giovanni di Pietro da Milano,* in occasione della formazione della scena suddetta ebbe davanti agli occhi l'opera alla cui esecuzione aveva partecipato, ma che tratta la stessa scena in maniera molto più immediata - le sculture della transenna della cattedrale zaratina, opera d eli ' intagliatore in legno veneziano, residente a Zara, Matteo Moronzon, ma dipinte da Giovanni. Le numerose coincidenze nelle fisionomie delle figure della transenna della cattedrale e di quelle sulla predella del »polittico di Ugljan« indicano gli stretti rapporti tra queste due opere. Ma, la fonte di tale rappresentazione iconografica dei dodici apostoli (senza S. Paolo. ma con S. Matteo), nella pittura zaratina, sembra si deva ricercare n eli' opera di un pittore zaratino di origini veneziane, Meneghello di Giovanni de Canali. Ne è la prova un suo polittico alla National Gallery di Londra, su cui le figure degli apostoli sono identificate da iscrizioni. Troviamo conferma di questa variante iconografica anche sul polittico del pittore sacerdote zaratino Petar Jordanić, che si trovava un tempo nella chiesa di S. Maria a Zara, e dove le figure degli apostoli sono ugualmente identificate dalle iscrizioni, ma accompagnate da cartigli con frammenti del »Credo«. Inoltre, su tutt'e quattro le opere citate (le uniche nella pittura zaratina sulle quali si sono conservate le figure dei dodici apostoli) appare una specifica rappresentazione dell'apostolo Giovanni con la caratteristica fisionomia senile, ciò che ugualmente rimanda all'esistenza di forti legami all'interno della »cerchia pittorica zaratina«. Il »polittico di Ugljan« si distingue, però, tra le opere citate non solo per le sue qualità artistico-tecniche, ma anche perché a differenza degli altri, non funziona solo a livello dell'illustrazione immediata, ma in maniera tipicamente gotica, tramite simboli e associazioni, arricchisce l'esperienza dell'osservatore. La lettura pluristratificata del messaggio artistico, che rende possibile di vivere a più livelli il contenuto rappresentato, è una qualità importante della personalità artistica di Giovanni di Pietro. La lettura contenutistica del programma iconografico del »polittico di Ugljan«, correlata a scene di simile composizione su altre opere della pittura gotica, è allo stesso tempo un'interessante testimonianza dello sviluppo del teatro medioevale a Zara.

Ključne riječi

Hrčak ID:

111056

URI

https://hrcak.srce.hr/111056

Datum izdavanja:

10.2.1998.

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