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SUL MODELLO DELLA TESTA DELL`ESECUTORE DI SINISTRA NELLA FLAGELAZIONE SUL SARCOFAGO DI S. ANASTASIO NELLA CATTEDRALE DI SPLIT

Nenad Cambi ; Zadar, Filozofski fakultet


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La testa dell' esecutore di sinistra nella scena della Flagellazione, che Giorgio Dalmata realizzò nel1448 nella cattedrale spalatina, ha caratteri stilistici accentuatamente realistici e presenta indubbiamente una fisionomia individualizzata, mentre tale approccio manca alle teste degli altri partecipanti all' azione (Cristo e l'esecutore di destra). L'esecutore di sinistra si diversifica anche per l' acconciatura da quello di sinistra e dal Cristo (i capelli proporzionatamente corti e del tutto dritti seguono la struttura del cranio e si suddividono sulla fronte a mo' di coda di rondine). La testa stilisticamente non è tipica del tempo in cui fu creata (XV sec.). È evidente che lo scultore non scelse un modello contemporaneo, ma che s'ispirò a qualche esempio preso al passato, e simili caratteri stilistici e di moda si ritrovano solo nell'antichità. Analizzando nei dettagli l'acconciatura, si può accertare che essa rivela notevoli affinità con le acconciature dell'epoca di T raiano che hanno un modo molto semplice, ma allo stesso tempe specifico, di pettinatura, il quale si differenzia da quelli precedenti e successivi a Traiano. Ma, neppure lo stesso Traiano si pettinò sempre alla stessa maniera e nel corso di ventanni di impero sono accertati quattro tipi di acconciatura, rispettivamente conformi a quattro tipi di ritratto. Per il modellato dei capelli il più vicino all'esecutore sinistro della Flagellazione di Giorgio è il I tipo di ritratto traianeo. Tuttavia, non solo il modellato della capigliatura è affine al ritratto dell'imperatore, infatti si possono individuare anche reciproche somiglianze fisionomiche, ma come se in questo caso si fosse giunti alla sintesi dei rimanenti tipi di ritratto traianeo (in particolare quello del decennalia tipo) che sono meno classicistici, e più realistici. Ciò evidentemente non può essere casuale. Si pone la questione di come fu possibile giungere a tale sintesi. A questa domanda è difficile rispondere, ma è comunque molto probabile che questo processo si svolse inconsciamente. Infatti, Giorgio ha invecchiato il modello, gli ha dato più denotazioni realistiche e lo ha con ciò avvicinato al decennalia tipo del ritratto di Traiano. Come e in quale misura Giorgio si servi di prestiti dall'arte antica si è già discusso. I pareri degli studiosi sono discordi sul fatto se Giorgio li riprese direttamente dall' antichità o tramite la mediazione delle influenze toscane (Donatello ecc.). In merito alle teste finora non vi sono state discussioni scientifiche. Per dare risposta alla questione dell'influenza diretta o indiretta sulla Flagellazione di Giorgio, si devono analizzare tutte quelle rappresentazioni con cui la si mette in rapporto, e che sono, come si dice, derivazioni donatelliane. Si tratta del rilievo marmoreo di Berlino, di una placchetta in metallo di Berlino, e di un disegno di Firenze. Sul rilievo di Berlino il movimento è addirittura di danza, mentre le espressioni della testa sono cattivamente infervorate, satirenche, e dimostrano di essere stati ripresi dal komos dionisiaco. Queste teste non hanno i tratti del volto individualizzati. Sulla placchetta di Berlino la composizione è più statica e più grezza, e i volti degli esecutori sono rudi, al primo sguardo realistici, ma sono tipicizzati e per questo non sono individuali. Queste teste riproducono senza dubbio le espressioni di teste barbariche, note fin dall'arte ellenistica (il gruppo dei Galli morenti) che furono largamente accolte anche nell'iconografia romana, in particolare di carattere trionfale e sepolcrale. Infine, il disegno degli Uffizi di Firenze ha una composizione differente e di tutte le figure solo l'esecutore destro è simile a quello di Giorgio, ma entrambe le loro teste sono del tutto diverse e riprese dal ciclo dionisiaco (quello di sinistra riproduce la figura e la testa di Sileno, quello di destra di Satiro ). L'analisi di cui sopra dimostra che Giorgio diede una composizione più drammatica e più espressiva delle derivazioni di Donatello, e che il suo recupero dell'arte antica è più originale e più interessante. Già da tempo è stato messo in risalto che la Flagellazione di Giorgio è la più vicina a quella della cattedrale di Hvar (Lesina). Il maestro della Flagellazione di Hvar è un vero epigono, molto vicino a Giorgio (forse un allievo o un collaboratore). Nonostante le notevoli coincidenze di tutte le figure nell'insieme e nei dettagli, tuttavia la testa dell' esecutore sinistro, si differenzia da quella di Giorgio. In questo caso si tratta di una persona più giovane, molto meno rude e realistica, ma più classicistica, dal patos accentuato, ma nonostante ciò individuale. Lo dimostrano lo stile, la fisionomia e l'acconciatura. Con l'analisi dei dettagli della pettinatura e della fisionomia si dimostra senza dubbio che essa assomiglia alla testa di Agrippa, cognato di Augusto e comandante. Ciò può essere chiaramente accertato in base al confronto con le figure di Agrippa a Roma e a Copenhagen. È probabile che lo scultore trovò questo ritratto negli appunti di Giorgio e che sostiuì quella testa così rude con una che condivide la sofferenza del Cristo. Questa testa di Hvar è una forte conferma dell'ipotesi di un recupero cosciente del patrimonio antico per via indiretta c tramite la scelta di una fonte (ritratto) che non è nota ai maestri fiorentini ispiratisi a Donatello. Per poter parlare in modo molto più sicuro di tutto quanto qui è stato solo accennato, varrebbe la pena di analizzare tutte le teste di Giorgio, in particolare quelle sulla cattedrale di Šibenik (Sebenico), e sarebbe opportuno farlo su una base molto più ampia dell'arte medievale in Dalmazia.

Ključne riječi

Hrčak ID:

117831

URI

https://hrcak.srce.hr/117831

Datum izdavanja:

10.2.1992.

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