Il lato oscuro del fascismo: manipolazioni elettorali nell’area di Bogliuno

Autori

  • Samanta Paronić

Parole chiave:

elezioni parlamentari, fascismo, Bogliuno, Istria, XX secolo

Abstract

La vita politica e sociale nel territorio istriano nella prima metà del Novecento ha attraversato alcune fasi di sviluppo, tra le quali ha maggior rilievo il periodo parlamentare che ha segnalato un significante cambiamento aprendo le porte al regime fascista totalitario. Nel quadro di una politicizzazione accentuata in Istria, il partito più numeroso è stato il Partito popolare croato-sloveno, però a causa dell’avanzato pericolo della sua vittoria in vista alle elezioni per il parlamento italiano nel 1921, una parte dei partiti cittadini italiani si è unita nel Blocco nazionale istriano che ha portato all’avanzamento dei fascisti. Fanno parte dell’inevitabile materiale per lo studio delle drammatiche pagine della storia della penisola e nello stesso tempo di Bogliuno, gli articoli dei giornali, soprattutto le fonti archivistiche conservate nell’Archivio di Stato di Pisino, grazie alle quali scopriamo le condizioni in cui si svolgevano le elezioni politiche nel 1921 e nel 1924. I fascisti sono riusciti a vincere due volte, ma non per via di un reale sostegno del popolo, ma perché hanno ottenuto risultati a loro favore in base ai comportamenti crudeli verso gli elettori, deportando le persone, violando la legge elettorale e manipolando i voti. Le autorità italiane, nell’ambito della realizzazione della politica di assimilazione, utilizzando varie misure repressive, hanno cercato di sopprimere lo spirito, la lingua e la cultura croata e di distruggere istituzioni che stimolavano lo sviluppo del sentimento nazionale croato.Questa agressione culturale era stimolata anche da parte del sindaco di Bogliuno, Francesco Ferranda, che voleva far abollire le scuole croate e fondare le scuole elementari italiane. Gli abitanti di Bogliuno, come quelli di tanti comuni istriani, nella nuova situazione politica dovevano far fronte non solo all’illegalità e alla perdita del diritto di voto ma anche alle deportazioni di massa, abusi e umiliazioni che facevano parte della loro turbolenta quotidianità. Effettuando una serie di misure repressive si è cercato di accelerare il processo di assimilazione su tutte le sfere, e l’imposizione del nazionalismo italiano ha segnato il destino della popolazione sopressa, lasciandone una traccia profonda nella loro mente.

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Pubblicato

2016-12-01

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli