Contatti e scambi tra i francescani conventuali dell’Istria e di Padova
Parole chiave:
Francescani conventuali, Provincia di San Geronimo, Provincia di Sant’Antonio, Istria, PadovaAbstract
Durante quasi cinquecento anni di storia politica comune, nell’ambito della Repubblica di Venezia, esistevano due provincie di quest’ordine: la Provincia Patavina di Sant’Antonio e la Provincia di San Girolamo, con i conventi in Istria e in Dalmazia. È del tutto prevedibile che tra i frati dello stesso ordine e sul territorio politico comune, accadeva un vivo scambio spirituale e culturale. Ciò era favorito dal fatto che i frati istriani frequentavano le scuole dell’ordine a Padova e a Venezia. L’inizio di questo scambio è marcato dalla lunga presenza a Padova del frate e architetto polese, fra Giacomo Polesano, che conduceva per più di vent’anni la fine della costruzione della basilica di sant’Antonio. Segue un lavoro scientifico e teologico fruttuoso di fra Lodovico da Pirano, come precursore dell’altretanto ricca attività di professore di fra Mate Ferkić da Veglia. Il frate padovano, fra Antonio di Lendinara, ha decorato gli statuti della città di Pola, ed i frati padovani riformatori, fra Girolamo Galateo e fra Bartolomeo Fonzio, con i loro sermoni a Pirano e Capodistra hanno istigato l’interesse e l’adesione di alcuni frati istriani al luteranesimo, due dei quali erano perseguitati dall’inquisizione (fra Baldo Lupetina e fra Julije Morato). Finalmente, dopo il crollo dello Stato Veneto, le due provincie si unirono in un’unica provincia per più di ottant’anni, causa la mancanza di frati e la perdita dei conventi. Quest’era un’opportunità per i rapporti ancora più vivi e per lo scambio culturale e spirituale ancora più ricco.
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