Controversia giuridica tra il capitano Cristoforo Mosconi e gli abitanti della Contea di Pisino in base al verbale giudiziario del 1° maggio del 1545

Autori

  • Robert Kurelić

Parole chiave:

Mosconi, processo giudiziario, Contea di Pisino, zatke, zupani, tasse, usurpazioni, colonizzazione

Abstract

La storia della Contea di Pisino è caratterizzata da numerosi cambiamenti di padroni. Con il passaggio dalle mani dei conti di Gorizia al possedimento della casa austriaca nel 1374 comincia il lungo periodo dell’assenza di un padrone feudale al posto del quale esercitano il potere i capitani che prendono la Contea in appalti annuali oppure la acquistano a condizione di un possibile riacquisto da parte degli Asburghi. La famiglia Mosconi è il primo acquirente di questo tipo ed è proprietaria della Contea dal 1532 al 1558. Mosconi, il padre Alessio ed il figlio Cristoforo, di origine commercianti di Bergamo, contavano sul fatto che il podere acquistato a condizione col tempo sarebbe diventato di loro permanente proprietà e che avrebbe aperto loro la strada verso la classe dei nobili. Gli abitanti della Contea godevano di numerosi privilegi stabiliti di usanza, tra i quali spicca l’autonomia delle comunità locali che eleggevano i propri zupani al mandato di un anno per effettuare diversi compiti amministrativi e per intervenire tra loro ed i padroni. Nello stesso tempo i loro conferimenti ed obblighi erano rigorosamente regolati dal registro dei beni pubblici. Gli abitanti della Contea prima della metà del 1544 fecero causa a Cristoforo Mosconi che evidentemente voleva rinforzare il proprio potere a danno dei sudditi trascurando i diritti e le usanze. Un’apposita commissione reale esaminò i ricorsi avviati da parte degli zupani dei comuni e dagli abitanti tramite una petizione. Un anno dopo ed in seguito ad alcune decisioni temporanee fu emmessa la sentenza finale il 1° maggio del 1545, il cui verbale è oggi conservato nell’Archivio di Stato di Venezia. La sentenza composta da 66 articoli (ne mancano 9) rappresenta la testimonianza di un’importanza inestimabile per poter conoscere le condizioni politiche, sociali ed economiche della Contea di Pisino del sedicesimo secolo. Cristoforo Mosconi fu dichiarato colpevole nella maggior parte degli articoli per aver imposto tasse e imposte infondate, per l’abuso del potere di capitano nonche per l’usurpazione dei terreni, redditi dalle multe, servizi postali ed altro. Oltre a questi diversi modi con cui cercava di aumentare i propri redditi a danno dello stato e dei sudditi, Mosconi violava profondamente l’autonomia delle comunità locali. Al posto di zupani, parrochi, consiglieri e giudici eletti impostava di proprio arbitrio persone in queste funzioni e onori spesso in cambio di denaro – non rispettando la volontà ed i diritti degli abitanti. In questo modo voleva creare una rete di persone devote e da lui dipendenti per poter cosi rinforzare il proprio potere ed influenza nelle Contea. Minacciati nei propri diritti, gli abitanti a cui in genere non era strana nemmeno la resistenza armata, questa volta sono ricorsi al tribunale e sono riusciti a
difendersi da Mosconi. Il processo giudiziario stesso è importante per la storiografia della Contea di Pisino anche perche nella rissoluzione dei ricorsi dei sudditi i membri della commissione hanno sfiorato altri argomenti che danno una nuova luce ai diversi aspetti della vita sociale, politica ed economica. Viene descritta l’elezione dello zupano e di altri amministatori, la giurisdizione dall’istanza locale a quella suprema d’appello, le multe e le regole per la detenzione dei criminali, viene analizzata la problematica della colonizzazione fino ai casi concreti di colonizzazione, vengono regolate le tasse, lavori tributari, problemi di limitazione dell’importo, appalto dei pascoli e tanti altri problemi legati all’economia. Ci sono qui le immancabili zatke, un particolare concetto giuridico-economico istriano per la cui comprensione ne troviamo qui dati importanti e tante altre informazioni. Il processo giuridico tra Cristoforo Mosconi e gli abitanti della Contea di Pisino non rappresenta soltanto una testimonianza della persistenza della gente istriana nella difesa dei propri »diritti secolari« ma è anche una fonte inestimabile per diversi aspetti di vita dell’Istria austriaca.

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Pubblicato

2009-02-02

Fascicolo

Sezione

Trattati e articoli