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Riflessioni sulľ Ungaretti critico

Mladen Machiedo


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str. 47-59

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Nel suo aocostamento frontale e intertestuale ľautore si propone di circosorivere l'opera critica di Giuseppe Ungaretti e di spartirla con molte linee trasversali. Le riflessioni abbracciano sinteticamente la metodologia, l'erudizione e l'intuzione di Ungaretti. I tratti fondamentali della metodologia sono: ľautodefinizione vacante, il carattere costruttivo delľ opera (çhe rende possibile la lettura verticale) e ľ incertezza terminologica (storico-metastorica), che spesso impone la traduzione dei termini allo studioso odierno. Sul piano delľerudizione,si tratta d'una critica intensiva, non estensiva; contrariamamente alle premesse, essa evita alcuni contemporanei del primo novecento (A. J. Smadino, Campana, Savinio), mentre generalmente s'impegna a collegare e a superare indirizzi (neo)classici e romantici (seguendo la linea Petrarca - Leopardi), arricchiti dalla scoperta soggettiva del barocco, e a condurli, filtratti ąlla cosi detta poesia ermetica. Più severo di fronte al romantismo (è lecito chiedersi: il quale?), Ungaretti s'avvicina -incoscientemente - alle citazioni dei manifesti romantici (diManzoni e Hugo). Suscita
consensi, invece, ľintuizione del critico: la sua capacità d'inaugurare gusti nuovi, d'individuare autori giovani (gli esordi di Moravia e di Zanzotto), di sottoporre alla lettura i luoghi (precedendo la geografia letteraria di Dionisotti) ecc. Nella conclusione (che non vuol essere la somma degli addendi, bensì uno sguardo laterale), ľautore, parafrasando una citazione da una poesia di Breton dedicata a Ungaretti, valuta il distacco odierno dalla critlca di quest' ultimo.

Ključne riječi

Hrčak ID:

121811

URI

https://hrcak.srce.hr/121811

Datum izdavanja:

26.2.1980.

Podaci na drugim jezicima: hrvatski

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