Skoči na glavni sadržaj

Izvorni znanstveni članak

RILIEVI PREROMANICI DEL IX SECOLO DI KOTOR

Nikola Jakšić ; Filozofski fakultet Sveučilišta u Zadru


Puni tekst: hrvatski pdf 6.607 Kb

str. 129-150

preuzimanja: 894

citiraj

Puni tekst: talijanski pdf 6.607 Kb

str. 129-150

preuzimanja: 450

citiraj


Sažetak

L’autore tratta un gruppo di rilievi preromanici della Dalmazia superiore costituito da frammenti di cibori di Ulcinj, Kotor e Dubrovnik, e da alcuni rilievi di Kotor e dintorni. I monumenti di Kotor sono, ad ogni modo, i più numerosi. Già nel 1960 I. Petricioli collegò i rilievi ricordati in un unico gruppo, ma da allora nuove ricerche hanno recuperato altri frammenti molto importanti, che hanno illuminato il problema, e soprattuto la datazione, in maniera nuova. Avendo, appunto, la datazione dei rilievi del gruppo suddetto suscitato anche prima contestazioni, l’autore s’inserisce nella discussione aperta da tanto tempo interpretando in maniera più esauriente i reperti più nuovi nel tentativo di collocarli nel contesto storico.
Tra i frammenti recentemente ritrovati sono di grande importanza quelli corredati di iscrizioni dedicatorie, in particolar modo le parti di un ciborio di Ulcinj con un’iscrizione che ricorda gli imperatori Leone e Costantino, quindi il frammento di un ciborio di Kotor con il nome di persona – Nikifor – al nominativo, e alcuni frammenti di un’altra arcata di Kotor dimostranti che il testo su di essa era tutto in versi rimati come si era già precedentemente potuto notare sull’unica arcata della cattedrale intermente conservatasi.
L’autore conviene con i pareri che identificano gli imperatori Leone e Costantino del ciborio di Ulcinj con la coppia di sovrani del periodo 813-820 (Kovačević, Mijović). Chiarisce le circostanze in cui gli abitanti di Kotor liberati dall’oppresione franca ai primi del IX secolo furono nuovamente sottoposti alla sovranità bizantina nell’anno 806 dopo che la flotta di Bisanzio entrò in Adriatico. Ritiene allo stesso tempo che il ciborio di Kotor appartenga alla chiesa la cui costruzione iniziò nell’anno 809 quando gli abitanti della città vennero in possesso delle reliquie di S. Trifone guaritore. Avverte anche dell’importanza di una fonte agiografica, la leggenda di S. Trifone, alcuni luoghi della quale concordano con i dati di certe iscrizioni di Kotor del IX secolo. Per questo presenta l’iscrizione preromanica datata 13 gennaio 809 e avverte che la data è la stessa del »testamento« del benemerito cittadino di Kotor, Andreaci, che è indicato come donatore della chiesa di S. Trifone in una tarda trascrizione del documento. Con questo la suddetta trascrizione, rispetivamente »testamento« di Andreaci, ottiene assoluta conferma della sua autenticità. Rinvia anche al sarcofago dello stesso Andreaci e di sua moglie Maria, ritrovato nelle vicinanze della chiesa di S. Trifone, che chiarisce ulteriormente il ruolo di questo donatore del IX secolo.
Rinviando al frammento del ciborio di Kotor su cui si è conservato il nome Nikifor, l’autore avverte che esso corrisponde al nome dell’imperatore (Nikifor 806-811) al tempo in cui gli abitanti di Kotor vennero in possesso delle reliquie di S. Trifone e intrapresero la costruzione della chiesa. Ritiene che ciò non sia casuale e propone che il nome sul ciborio di Kotor s’identifichi con quello dell’imperatore conformemente ad alcune proposte precedenti. In questo modo i due cibori di Ulcinj e Kotor porterebbero i nomi degli imperatori contemporanei mettendo più espressamente in rilievo l’appartenenza di queste due città della Dalmazia superiore all’Impero d’Oriente, subito dopo la liberazione dall’oppressione franca nell’anno 806. I nomi degli imperatori del tempo su queste iscrizioni sono certamente in funzione della datazione, ma allo stesso tempo anche riflesso della fedeltà e dell’appartenenza politica che in quel momento si voleva assolutamente evidenziare. Con la presente interpretazione la datazione di questo interesante gruppo di rilievi di Ulcinj, Kotar e Dubrovnik ottiene un saldo fondamento. Concorda con i loro caratteri stilistici: l’horror vacui, un certo classicismo nella scelta dei motivi (cima lesbica e astragalo) e un rilievo molto schiacciato. Questi sono tutti caratteri della scultura preromanica del IX secolo, e assolutamente non dell’XI secolo come alcuni hanno voluto vedere. Nella scultura dell’XI secolo sono visibili chiari indizi del nuovo stile di cui si è già scritto molto, mentre i citati rilievi della Dalmazia meridionale non presentano nemmeno una queste innovazioni stilistiche.

Ključne riječi

Hrčak ID:

145605

URI

https://hrcak.srce.hr/145605

Datum izdavanja:

3.7.2000.

Podaci na drugim jezicima: hrvatski

Posjeta: 2.422 *