Ostalo
ANCORA UN DIPINTO DI GIROLAMO DAL TOSO
Grgo Gumulin
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L'enigmatica S. G i u I i a n a (alt . 143, largh. 97 cm) , che
ebbi la possibilith di vedere parecchie volte nei magazzini del
Museo nazionale a Belgrado, credo che opgi possa trovare il suo
autore nei poco noto pittore vicentino Girolamo dal Toso. Enigmatico
il dipinto lo era perchć la sua stilistica, sebbene relativamente
chiara e determinata, resisteva a ogni soluzione tra le
opere conosciute di questo periodo del Cinquecento.
Gia al primo incontro suscito la mia attenzione quella singolare
presentazione della santa, che non senza una certa preziosith,
mostra con dignite la sua semplice bellezza ed i s uoi
attributi. Le accese tonalitet rosse daile sue vesti spiccano dalI'azzuro
del cielo; ed e v estito di r osso anche I'angeletto a
destra. L'incosueto corto manto superiore ricorda l a corazza
delI'arcangelo Michele sulla pala di Brendola, tuttavia questa
non era la traccia che mi condusse alla soluzione: fu molto piu
facile arrivarvi per mezzo del dipinto raffigurante la M a d o nn
a i n G l o r ia c o n S. C a t e r i n a e S . A p o l l o n i a de l
Museo civico di Vicenza,' opera datata e firmata (1526). Certe
corrispondenze tipologiche e stilistiche suggeriscono una prima
associazione la quale, dopo un esame accurato, diventa convinzione
che questa S. G i u I i a n a di Belgrado e la quarta tra le
opere conservate e conosciute f inora di Gi rolamo dal Toso,forse la piu impressiva per la concentrazione e per I'invenzione
rigorosamente realizzata. Entro codesto»momento criticoc della
pit tura vicent ina, come fa notare Lionello Puppi,' al quale
dcbbiamo la chiarificazione del profilo di q uesto pi t tore, la
S. G i u I i a n a di B.!građo significa, mi pare, un notevole contributo,
non solo alla sua opera, ma anche all'ambiente pittorico
di Vicenza in generale. Cronologicamente il nostro dipinto essere compreso nel
modo migliore verso la f ine di quel periodo di Girolamo dal
Toso ch p uppi determina esattamente come palmesco. Rivela
pero una maggiore indipendenza dal suo modelIo principale e
una maturita della visione che, a mio parere, supera persino
la pala di Brendola. Vi si lascia indovinare pure la presenza
di Fogolino e dei Montagna, forse piuttosto quella di Benedetto
che di Bartolomeo.' Esiteremo a t rovare un certo che di manieristico
mella nuova nota di eleganza e di preziosita che si
osserva in questo dipinto, e non solo nei motivo delI' angeletto?
Sarebbe difficile decidere se questo lavoro appartenga al campo
di gravitazione di Lorenzo Lotto, oppure a quelo del manierismo
emiliano; e evidente perche che si trova alla periferia di queste
sfere d'inf lusso, in una situazione ibrida la quale nondimeno
— e questo e i l mer ito del nostro pittore — si manifesta in
un momento nuovo e originale.
Ključne riječi
Hrčak ID:
148168
URI
Datum izdavanja:
15.12.1966.
Posjeta: 1.254 *